L’Arista Illuminato| di Franca Spagnolo

da | 15 Agosto 2024 | Arte

Nella serratura dell’aldilà c’è una chiave, ma solo Gesù Cristo è riuscito a trovarla e a passare da una dimensione all’altra. (Fabrizio Caramagna)

Agli Artisti però è concesso di passare da una dimensione all’altra senza bisogno della chiave. Un esempio? Giuseppe Sanmartino, uno dei Maestri che io considero “Illuminato”.

Se state organizzando un viaggio a Napoli vi consiglio di riservare un po’ di tempo per fare un’immersione emozionale nel luogo dove Spiritualità e Mistero si fondono in un’alchimia così armonica da rimanerne incantati. Mi riferisco al Museo Cappella Sansevero dove è esposto il capolavoro scultoreo: Il Cristo velato di Giuseppe Sanmartino.

La statua di Gesù con il sudario che sembra muoversi tra le pieghe di un corpo trafitto dal dolore, ha richiamato molte leggende riguardo la sua misteriosa realizzazione. Non mi soffermerò a parlare delle leggende perché desidero lasciare alla curiosità individuale di chi leggerà questo articolo, la scoperta.

Il Principe Raimondo di Sangro commissionò la scultura a grandezza naturale ad Antonio Corradini (autore di altre statue presenti nella cappella) che fece in tempo solo a realizzare un bozzetto in terracotta del Cristo velato, affidato poi a Giuseppe Sanmartino, il quale non tenne conto del modello lasciato dal Maestro Corradini ma ne stravolse completamente il progetto.

Ammirare il Cristo velato vuol dire perdersi tra le pieghe di un velo scolpito nel marmo che sembra morbida stoffa, dove il movimento del drappeggio pare spostare l’aria rilasciando il profumo del tessuto mescolato all’odore di un corpo senza vita, vivo, nei muscoli ben definiti. Le ferite, le vene, i tratti del viso scarni, sono coperti e sublimati da quel sudario che vorresti poter toccare per riuscire a tenere tra le mani un soffio d’eternità…

Io credo che ilvero Artista non si preoccupi del giudizio del pubblico. Sanmartino ebbe il coraggio di sovvertire le regole. Non seguì le tracce lasciate dal Corradini (Maestro di fama molto apprezzato), si affidò semplicemente al talento… alla scintilla che spegne il pensiero e accende la follia creativa madre della MAGNIFICENZA e anello di congiunzione con il DIVINO.

Nessun Artista di talento crea pensando ai consensi del pubblico. Se così fosse, non potrebbe definirsi Artista ma semplicemente “esecutore” che crea in funzione del guadagno…ma l’Arte è un’altra cosa.

Se Sanmartino avesse eseguito la scultura tenendo conto di un progetto già tracciato, probabilmente avrebbe scolpito sul marmo un corpo, un velo…ma non avrebbe tirato fuori  l’anima custodita in quel marmo che ha reso l’opera una delle più conosciute a e ammirate in tutto il mondo.

Namasté

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