Cinema: Samantha Casella alla Biennale di Venezia presenta il film Katabasis | Intervista di Meri Lolini

da | 02 Settembre 2024 | Cinema

Il film “Katabasis “sarà alla Biennale di Venezia e la regia è della regista Samantha Casella. Il film è stato girato dal 11 agosto al 7 dicembre 2023.

Con Katabasis si intende la discesa di una persona viva nell’oltretomba. Katabasis è come suggerisce il titolo stesso un viaggio nell’aldilà. In questa chiacchierata con Samantha vorremmo che ci raccontasse questa trama molto suggestiva.  In questo film lei è impegnata sia come regista, che come attrice protagonista, infatti interpreta Nora. Nella storia il tema principale è quello dell’abuso. È infatti l’ abuso infantile rimosso che porta una donna a rivivere relazioni che richiamano quanto aveva subito all’interno di contesti malati e tossici. Per sopravvivere diventa lei stessa una persona abusante, indecifrabile. Sarebbe interessante avere un tuo contributo per entrare e comprendere il lato psicologico della trama.

Il tema dell’abuso è certamente un punto focale per la svolta delle dinamiche che legano e al tempo stesso disuniscono i principali personaggi del film. L’abuso infantile subito da Nora l’ha resa ciò che è: una donna che ha scelto l’oscurità, che si è aggrappata a un evento traumatico, che per quanto rimosso è un qualcosa che ha assimilato al punto da essere la sola condizione che conosce. È come se volesse rivivere all’infinito un suo inferno privato, personale, un regno del male che al tempo stesso vuole sopraffare, costringere a un proprio codice, alle proprie regole. Anche il suo compagno, Aron, è un ragazzo in un certo senso abusato; è infatti oppresso da un sistema che lo ha reso un divo, ma al tempo stesso gli impone di avere una vita di facciata, quindi di fingere, di distaccarsi dal vero se’ stesso.

La villa in cui si svolge il film, ossia Villa Laderchi, conosciuta anche come Villa Rotonda, i cui motivi architettonici e le forme geometriche circolari e ottagonali cela riferimenti esoterici e di chiara derivazione massonica. Quali sono i sentimenti che vuole muovere questa ambientazione?

Villa Rotonda può essere considerata un’altra attrice del film, così come lo sono le sculture di Mario Zanoni che sono presenti negli interni. I sentimenti che credo muova questa straordinaria location sono diversi: un luogo che protegge ed isola al tempo stesso, che rafforza le passioni, i sensi di colpa, la rabbia, l’odio, l’amore che dimorano nel cuore dei personaggi. Indubbiamente è inoltre il luogo ideale per amplificare la chiave esoterica che emerge in diversi momenti: dal dono di Nora essendo lei in grado di comunicare con le anime dell’aldilà, ai riti presenziati da due personaggi mascherati, anfitrioni di un luogo oscuro in cui si perde la propria anima.

Nora e Arona

I tuoi registi preferiti sono Ingmar Bergman, David Lynch e Stanley Kubrick sono, insieme a Terrence Malick. Nel film c’è la scena in cui le mani che avvolgano la candela si congiungono   in preghiera. Questa è sicuramente una riproposizione di una scena presente in “L’ora del lupo” di Ingmar Bergman. Nel tuo film qual è il messaggio che vuoi inviare allo spettatore?

In realtà non è mai mia intenzione inviare messaggi bensì porre domande. I miei film sono chiaramente privi di una narrazione lineare e prevalgono atmosfere oniriche, surreali. Ad ogni modo credo sia possibile rivedere qualcosa di se stessi nei caratteri, nelle problematiche, nei dolori, nelle passioni di questi personaggi. Degli abusi subiti da Nora e Aron abbiamo già parlato, ma c’è anche una donna che soffre per un lutto inconsolabile, un figlio abbandonato, degli ex amori che non riescono a liberarsi del peso dei ricordi, un giardiniere che vuole vedere il bene oltre al male, un manager che crede che il lavoro possa giustificare ogni sacrificio.

Nei dialoghi del film è ricorrente una poesia di Anna Achmàtova: ”Il miele selvatico sa di libertà” Puoi spiegare il significato di questa frase nella storia?

“Il miele selvatico sa di libertà” è un eco che perseguita Nora, legandola in modo indissolubile a una donna che in passato è stata una sua amante. Questo personaggio interpretato da Marina Rocco. È forse il solo senso di colpa di Nora, l’incarnazione del suo disperato bisogno di perdono.

A proposito di Marina Rocco, ho notato che in “Katabasis” non solo si distacca dai ruoli comici per cui è conosciuta, ma si distingue pure per una trasformazione fisica che ricorda la Lady D. in “Spencer” di Pablo Larrain…

Per me questo ruolo era di importanza estrema, in un certo senso lei e il compagno, Aron, potrebbero essere la stessa persona isolati in due momenti distaccati della vita: due vittime della tossicità di Nora. La fisicità del personaggio era essenziale, ma non è stata una scelta consapevole; certo è funzionale che richiami un simbolo universalmente percepito come una donna fragile, incompresa, succube delle circostanze ma anche ribelle, complessa, autodistruttiva.

Puoi parlarci sia degli altri personaggi che degli attori che recitano queste parti?

Aron e Anna, rispettivamente il protagonista maschile compagno di Nora e una ex amante di Nora, sono interpretati da Francesco Leone e Marina Rocco. C’è poi Bruno Bilotta, che molti avranno visto nel cast di tanti film mainstream, qui nei panni di un manager cinico che diffida di Nora e la considera una subdola arrivista. Vanessa Marini è una governante disposta a tutto pur di parlare con il fantasma della figlia, interpreta da Giuditta Corsi. A calarsi nel ruolo di un figlio avuto in gioventù da Nora è Jacopo Olmo Antinori . Il ruolo di un giovane in conflitto con Nora in quanto innamorato di Aron prende vita grazie a Reyson Grumelli. A immedesimarsi nel giardiniere, il personaggio più puro del film, è Roberto Rizzoni. Infine ci sono due doppi ruoli: un uomo misterioso, ex compagno di Nora, che spesso celebra riti esoterici vestendo una maschera da Cerimoniere, interpretato da Marco Iannitello ed un pianista che diventa “Maestro”, durante i riti, che ha il volto di Matteo Fiori. Per quanto il personaggio di Nora sia al centro della storia, “Katabasis” è un film corale ed ogni personaggio è indispensabile, necessario per lo sviluppo.

Ringrazio Samantha per averci donato il suo prezioso tempo regalandoci delle anticipazioni su questa sua opera e spero, che tante persone siano incuriosite da questa trama e vadano al cinema.

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