La mostra fotografica Amendola. Burri, Vedova, Nitsch: Azioni e gesti, prodotta da Fondazione Emilio e Annabianca Vedova in collaborazione con Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, dal 4 maggio 2024 nello Spazio Vedova a Venezia ospiterà gli scatti del grande fotografo pistoiese, che raccontano il lavoro di tre protagonisI assoluI dell’arte nel Novecento.
In oltre sessant’anni di carriera Aurelio Amendola si è dedicato con passione ai ritratti degli artisti nei loro atelier; un’intuizione che lo ha guidato, in tempi e luoghi diversi, alla realizzazione delle fotografie dedicate ad Alberto Burri, Emilio Vedova e Hermann Nitsch che compongono questa esposizione, maturando l’idea di una mostra sulle loro azioni e sui loro gesti.
Il rapporto tra Emilio Vedova e il fotografo Aurelio Amendola, uno dei più assidui e consolidati, documentato da specifiche sequenze dedicate all’artista e al suo lavoro nello studio, è un dettaglio che crea un particolare effetto di “salto nel tempo” perché lo spazio espositivo, con le pareti di mattoni a vista pitturati di bianco, è lo stesso in cui si muoveva Vedeva. Nelle foto di Amendola, la gestualità di Vedova si apre in una sconfinata varietà di interventi, in cui solchi, incisioni, sovrapposizioni, schizzi e grumi di materia mantengono la tensione pittorica costante. Così come solo la luce del fotografo illumina Burri mentre opera la combustione e ferma l’istante delle azioni di Nitsch con la sua dirompente volontà di liberazione del corpo e dello spirito.
«A Venezia la Fondazione Vedova completa l’esperienza espositiva realizzata in collaborazione con gli Ex Essicatoi del Tabacco di Città di Castello, città natale di Alberto Burri, e con il Museo Nitsch di Napoli, dove Hermann Nitsch ha lavorato a lungo, proseguendo il percorso tracciato dagli artisti anche nella loro costante frequentazione tra Roma, Venezia, altri luoghi e diverse manifestazioni». – dichiara il curatore, Bruno Corà. Prosegue Alfredo Bianchini, Presidente della Fondazione: «L’esposizione pone in evidenza le diverse modalità “operative” dei tre Artisti e dei loro atteggiamenti espressivi e, al tempo stesso, fornisce al più vasto pubblico un ampio spettro di indagine delle caratteristiche di un grande fotografo italiano che con i tre Maestri stabilì una amicizia durevole, reciprocamente proficua».
Amendola. Burri, Vedova, Nitsch: Azioni e gesti è una mostra emblematica dell’attività di Amendola: attraverso le stampe fotografiche di grandi dimensioni il fotografo entra in dialogo con le opere di Burri, Vedova e Nitsch. Il progetto espositivo restituisce la straordinaria capacità del fotografo di lasciare parlare, con le sue immagini, gli artisti e il loro lavoro.
Alberto Burri (Città di Castello [Perugia], 1915 – Nizza, 1995) artista e pittore tra i più rilevanti del Novecento, ha anticipato movimenti come l’arte povera e il nuovo realismo, attraverso l’utilizzo di materiali sperimentali ed elaborando un nuovo linguaggio espressivo.
Emilio Vedova (Venezia, 1919 – 200tt) è stato uno degli artisti più rappresentativi dell’informale, movimento basato sulla gestualità, la materia e il segno ed ha costantemente affiancato la sua ricerca nell’arte ad un forte impegno etico, sociale e politico.
Hermann Nitsch (Vienna, 1938 – Mistelbach, 2022) esponente del Wiener AkIonismus, rappresenta la massima tensione espressiva della Body Art europea ed è stato l’ideatore dell’esperienza di arte totale legata al concetto psicoanalitico dell’“abreazione”, la scarica emozionale catartica.
Nato a Pistoia (1938), fotografo d’arte italiano dalla carriera eccezionale, Aurelio Amendola è noto in tutto il mondo per le celebri fotografie sulle sculture del Rinascimento italiano e per quelle dedicate alla tradizione classica, ispirate da una visione tattile, emotiva, sensoriale. Da sempre Amendola si dedica intensamente ai temi del contemporaneo, arrivando a raccogliere una vera e propria Galleria di Ritratti degli Uomini Illustri in cui ha documentato alcuni tra i più grandi maestri italiani come de Chirico, Pomodoro, Schifano, Lichtenstein, Warhol, ma anche Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis, Pistoletto, Parmiggiani, Paladino, Barni, Ruffi, Mainolfi e Marini.
La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, fondata a Venezia da Emilio Vedova e dalla moglie Annabianca Manni nel 2004, da più di vent’anni si prefigge la valorizzazione dell’arte e del lavoro dell’artista attraverso diverse iniziative culturali: studi, ricerche, analisi, esposizioni, convegni, borse di studio e premi. La Fondazione, presieduta dall’avvocato Alfredo Bianchini, persegue fedelmente la custodia e la conservazione delle opere dell’artista, per diffonderne la conoscenza, in rapporto con i maggiori musei e istituzioni culturali internazionali. Fondazione Vedova dedica particolare attenzione alle tematiche “pittura – spazio – tempo – storia” che costituiscono le coordinate dell’arte e dell’impegno di Emilio Vedova. Due gli spazi espositivi alle Zattere: il Magazzino del Sale con progetto di restauro ideato da Renzo Piano e realizzato nel 2008 da Maurizio Milan con Alessandro Traldi, è dotato di tecnologie avanzate per la conservazione e per la fruibilità delle opere, tra cui spicca la machina robotica che consente di creare diversi scenari espositivi; e lo Spazio Vedova, sede multifunzionale in grado di accogliere eventi di carattere non solo espositivo. Sin dalla mostra inaugurale nel 2009, la direzione artistica della Fondazione è stata affidata a Germano Celant, curatore di diverse esposizioni per Fondazione, come Fabrizio Gazzarri, già direttore dell’Archivio e della Collezione.
INFO:
https://fondazioneburri.org/mostre/amendola-burri-vedova-nitsch-azioni-e-gesti