Amiche ed Amici carissimi, ritengo che la gelosia sia una prigione… soprattutto per il “geloso”.
Tranne in casi estremi, “l’amato” può liberarsi, rifiutandosi di proseguire la relazione, il “geloso”, viceversa, proietterà la sua gelosia, peraltro acutizzata dal precedente abbandono, sul partner successivo, replicando così il suo disagio.
La gelosia è una fonte di tormento costante che rende assai vulnerabile chi ne è preda, inducendolo in comportamenti non condivisibili.
Comprendere il disagio psicologico che si cela alla base di questo sentimento, suscita indulgenza nel considerare con maggiore rispetto chi ne soffre. Tuttavia, “rispetto”, non significa “condiscendenza”. Purtroppo le manifestazioni di questa sofferenza emotiva influiscono in modo letale nel rapporto di coppia, garantendo una vita di limitazioni, votata all’infelicità. Infatti, la gelosia:
- nasce da uno stato di paura, derivante dalla percepita inadeguatezza di sé
Una persona che si sente inadeguata, vive nella paura che chiunque sia considerata “meglio di lei”e, conseguentemente, soffre per l’umiliazione. Poco importa se è essa stessa ad autoinfliggersi questo stato… Purtroppo, la sofferenza emotiva, spesso incattivisce. Infatti, soventemente si riscontrano, in queste persone, i cosiddetti “comportamenti acidi”, i classici commenti atti a denigrare i/le potenziali rivali;
- si nutre di sospetti
La persona gelosa vive una costante sensazione di sfiducia verso il partner, tanto da considerarlo un assai probabile traditore che, in quanto tale, merita di essere posto sotto accusa;
- si esprime nel controllo
Per cercare conferma ai suoi sospetti, il geloso, altro non fa che controllare ansiosamente tutto quanto è in suo potere, perdendo di vista che, pur ampio che esso sia, il suo “tutto quanto”, non è, nè potrà mai essere, il “tutto assoluto” . Ecco allora, che spesso, il geloso, scade in meschini comportamenti, quali ad esempio il controllo del telefono cellulare, delle amicizie reali e virtuali, del profilo facebook, del portafoglio, dell’estratto conto della carta di credito, ecc., rendendosi ridicolo perché chi sa di essere controllato, se tradisce, è molto attento a non lasciare traccia…a meno che non voglia farsi scoprire… Patetici gli “interrogatori”… “con chi eri?”, “dove sei stato/a?” “come mai hai impiegato tutto quel tempo?”… Conoscete qualcuno che risponderebbe “oh, sì caro/a, ero con il mio nuovo amore, in un bellissimo hotel e, dopo un pomeriggio di sesso sfrenato, ci siamo concessi un bagno nella doppia vasca idromassaggio”?! Anche se la comunicazione non verbale può far trasparire molto… non rivelerà mai tutto…
- si gratifica nell’errore
Quando la persona gelosa, dopo vari controlli, non trova conferma ai suoi sospetti, gode il suo attimo di sollievo, salvo poi essere nuovamente in preda al panico al minimo evento successivo.
- si vendica con la rivalsa
Per assurdo il geloso gode quando può “buttare in faccia” all’altro/a, le prove, reali o presunte, dei suoi sospetti. “Hai visto che avevo ragione?”, in quel momento, è la frase che, più di ogni altra, funge da anestetico al dolore insito nella scoperta stessa.
Vi sono vari modi per manifestare la gelosia, tanto da poter affermare che ognuno è geloso a modo proprio. Infatti è bene ricordare che la gelosia è un’emozione complessa, entro la quale ne convergono altre che si manifestano con prevalenza soggettiva, come ad esempio:
- la paura di perdere il partner (“Se lui/lei, mi lasciasse?”)
- la collera per il danno al proprio status (“Fare questo a me?” , “Gliela farò vedere io!”)
- la tristezza che scaturisce dal danno all’autostima e dal senso di abbandono (“mi preferisce un altro/a”, “non sono stato/a in grado di tenermelo/a”)
- la vergogna di essere gelosi, si amplifica in ambito sociale, incrementando così la percezione di essere perdenti e oggetto di derisione (“è un’emozione spregevole”, “mi rendo ridicolo/a”).
Un breve cenno lo merita la gelosia “retrospettiva”. Quante volte alcune persone gelose del presente e preoccupate per il futuro, pongono al/alla partner domande in merito agli amori del passato? Accondiscendere, cedendo nel raccontarsi, è sconsigliabile perché procura nel geloso il tormento del confronto, oltre al possibile effetto boomerang.
Essere gelosi è tanto inutile quanto deleterio. Un carceriere non è il sogno di nessuno!
Un abbraccio!
Daniela Cavallini