Quest’anno ho allungato il periodo di vacanza
Da metà luglio alla fine di agosto: mai fatto!
A Milano il caldo era infernale e ‘sta circostanza
D’abbandonare la città per i monti messa in atto.
Con le mie piante sui balconi senza d’acqua un filo
E che solo un forte temporale un vaso ha rovesciato
Era “l’albero di giada” a terra, triste e insolito profilo
Foglie raggrinzite e arrotolate che il sole avea sciupato.
Ciclamini spariti sotto la terra bianca color cemento
Ero disperata e m’incolpavo di quella devastazione
Mi rifiutavo di buttare tutto ché serviva un lenimento
Che limitasse i danni e miracolasse la coltivazione.
Recidere la pianta grassa più bella: un colpo al cuore
La terra bianca dei ciclamini ho bagnato ogni giorno
Foglioline di giada sul tronco controllavo a tutte l’ore
E pure le foglie dei ciclamini videro la luce all’intorno.
Una grande lezione di vita mi ha dato Madre Natura
Non darsi mai per vinti anche in condizioni disperate
Sperare fino all’ultimo l’impossibile e non aver paura
Perché quel che conta davvero è che si siano salvate.
Maria Rosa Bernasconi