Libri: “La guerriera sulla via dell’Arcangelo” di Sabrina Brambilla: un romanzo attuale eppure senza tempo | di Alessandro Zecchinato

da | 13 Ottobre 2024 | Interviste, Libri

La guerriera sulla via dell’Arcangelovi accompagnerà in un affascinante viaggio alla ricerca di risposte, dove amore e odio si alternano senza sosta fino al colpo di scena finale, quando Emma e Lorenzo, i protagonisti, comprendono che la redenzione è vicina: tutto, comunque, dipenderà dalle scelte della nostra umanità, ancora troppo poco evoluta.

Si ispira pertanto alle vicende che, nel nostro secolo, stanno accadendo su un territorio che nel corso degli ultimi trent’anni è diventato l’ago della bilancia della politica, forse il più dibattuto e contestato, più di opere come Acerra o il Mose: la TAV.

Nel corso del romanzo visiterete la meravigliosa Sacra di San Michele, attraverserete a piedi alcuni territori mistici, e potrete valutare come e quanto lo scavo infamante stia arrecando danni e disagi. Il progetto di costruire la linea ferroviaria chiamata TAV viene dunque analizzato con dati reali: tra colpi di scena, minacce, furti, atti vandalici, momenti d’amore e passione, poesia e riflessioni sulla bellezza della vita, Emma conduce la sua ricerca, a volte anche in modo rocambolesco, ma alla fine permetterà alla verità di trionfare, con dignità e passione, impegno e sofferenza, e tanto amore.

Benvenuta, Sabrina Brambilla, e grazie per aver accettato il mio invito. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori?

Buongiorno e grazie per questa bella opportunità. Posso dire che la passione per la scrittura è in me fin dai tempi delle scuole medie, quando tenevo un diario dove scrivevo i miei pensieri, le mie emozioni contrastanti da adolescente, le mie passioni e i miei amori. Amavo anche tenere rapporti epistolari e scrivevo chilometri di lettere alle mie amiche o alle persone con cui avevo qualcosa da dire. Più tardi presi a scrivere, dapprima a mano, un romanzo[1], e poi comprai una bella macchina da scrivere. Erano i primi approcci. Nel 1993 decisi che era meglio affittare un computer e provare a trascrivervi il tutto. Che bei ricordi! Nella vita sono fisioterapista, mi occupo di benessere e postura, aiuto le persone a ritrovare il proprio equilibrio psicofisico attraverso corsi di pilates e ginnastica posturale. Io il mio [equilibrio – n.d.r.] lo ritrovo scrivendo e tuffandomi in mondi paralleli, creando personaggi che in un certo modo mi rispecchiano e altri che invece sono esattamente l’opposto.

Com’è nata l’idea di scrivere questo tuo nuovo libro, La guerriera sulla via dell’Arcangelo? Quale ne è stata la gestazione e quanto hai impiegato a creare un testo così corposo?

La guerriera sulla via dell’Arcangelo nasce circa dieci anni fa, quando con la mia famiglia ho fatto una gita pasquale alla Sacra di San Michele. Ho vissuto otto anni a Torino, ma non ho mai avuto modo occasione di andarla a visitare. Inutile dire che è stato amore a prima vista e dato che avevo nella testa questo personaggio femminile di nome Emma, che non trovava una sua giusta collocazione, appena visitai l’Abazia la luce dentro di me si accese e compresi che era lì che doveva svolgersi il romanzo, di cui Emma, per l’appunto, sarebbe stata la protagonista principale. Confesso che non sapevo ancora cosa avrebbe vissuto o quale storia sarebbe nata fra le mura di quel luogo santissimo, ma mi bastò; tanto che il giorno dopo, al risveglio, notai dei piccoli lividi sotto il braccio: erano sette e tutti in fila indiana. L’assonanza con le sette cattedrali, disposte sulla linea energetica di San Michele, mi sembrò addirittura pazzesca e da lì compresi che era una sorta di chiamata a cui non potevo non rispondere; una consacrazione della mia idea da parte di “Colui che è come Dio”.

La scrittrice ottocentesca George Eliot (Mary Anne Evans) disse: «Gli angeli vengono a trovarci, e li riconosciamo solo quando se ne sono andati». Che cosa ne pensi e quale attinenza potrebbe avere col tuo romanzo?

Gli angeli esistono e spesso si “travestono” da uomini. Li vedi in un sorriso inaspettato, in una carezza data con amore, in un atto di generosità disinteressato, negli occhi di un bambino. Io penso che ciascuno di noi a suo modo sia un angelo, dato che ciascuno di noi ha la luce divina che brilla dentro di sé.

Invece pare che il capo Sioux Toro Seduto avesse detto questa famosa frase: «Solo dopo che l’ultimo albero sarà abbattuto, solo dopo che l’ultimo lago sarà inquinato, solo dopo che l’ultimo pesce sarà pescato, Voi vi accorgerete che il denaro non può essere mangiato». Vorresti commentarla per noi?

Questa è una frase a cui tengo moltissimo, perché in un mondo dove il potere, il denaro, il possedere, sembra abbiano preso il sopravvento sull’animo umano, esiste un punto in cui c’è la possibilità di rendersi conto che tutta quella parte è solo apparenza e che le cose che contano davvero sono semplici, piccole, essenziali. Nel mio primo romanzo, Il profumo delle piccole cose, parlo proprio di come, nel momento del bisogno, quando tutto il mondo artefatto crolla, ci si rende conto che le cose davvero importanti sono altre. Qui, in questo romanzo, dove avventura, ricerca spirituale, ricostruzione storica e storia moderna si intrecciano, ne esce che il denaro non solo non può essere mangiato, ma si corre anche il rischio che se diventa l’unica fonte di ispirazione, a causa sua si commettono genocidi, speculazioni ambientali e si causano disastri terrificanti. La verità non è stampata su un pezzo di carta ma è incisa dentro i nostri cuori, e i nostri cuori sanno apprezzare un albero, gioire per un fiore che nasce, mettersi in contatto con le energie della terra, apprezzare e ricaricarsi alla vista di un tramonto. La natura ci fa da maestra e ci aiuta a connetterci con il nostro mondo interiore perché non siamo separati da essa, siamo un tutt’uno. Lasciare che la nostra consapevolezza si soffermi sul fatto che nella loro semplicità essi sono radicati nel proprio essere, ci aiuterebbe a comprendere quale fiore o pianta siamo anche noi. Se siamo quercia non potremo mai comportarci come rosa o se siamo betulla non potremo mai avere l’energia di un cipresso. Ognuno di noi ha una sua specifica energia e la consapevolezza la rende chiara e manifesta nella nostra vita. Emma intraprende questo cammino iniziatico, alla ricerca della profezia, e scoprirà un mondo nascosto, fatto dai suoi antenati e dalla forza che la anima, nonostante le avversità.

Chi sono i destinatari che hai immaginato mentre scrivevi il tuo libro? A chi è rivolto?

A dire il vero questa è una bella domanda. Mi rendo conto che potrebbe essere un romanzo complesso sia per i contenuti di tipo spirituale che esoterico, ma anche per i diversi richiami storici e di cronaca moderna: con questo titolo ho voluto dare delle indicazioni abbastanza precise. Ho scelto la parola guerriera per stimolare la parte combattiva delle persone che hanno ancora voglia di credere in un ideale e cercare di renderlo reale; la guerriera non deve necessariamente combattere con armi e frecce ma restare fedele ai propri principi, rispettare la vita, agire con amore nei confronti dell’esistenza, delle persone, del mondo. Sostanzialmente per me un/una guerriero/a è colui/colei che intraprende un percorso di consapevolezza pur sapendo che la via sarà lunga e difficile, a volte impervia e altre ricca di stimoli e di gioia.

L’altra parte del titolo si rivolge a chi crede che esistano esseri celesti, potenti e giusti, come gli angeli e gli Arcangeli, fino alle sfere più elevate; o a chi ha la certezza che ci siano delle forze energetiche che sottendono la vita, che scorrono sulla nostra Madre Terra come il sangue e il sistema linfatico scorre nelle nostre vene. Si rivolge a chi vuole salvaguardare il pianeta Terra, a chi vuole proteggere l’integrità spirituale della propria anima.

Quali sono gli autori che preferisci, o che ritieni che in qualche modo ti abbiano influenzata o ti siano stati d’ispirazione? Vorresti consigliarci qualche autore che ritieni importante e che senti affine al tuo stile o ai tuoi temi?

Io leggo molta saggistica su svariati argomenti, sia spirituali che esoterici, psicologici e di crescita personale. Spicca però la mia passione per Nicholas Spark, sia per il suo modo morbido e gentile di descrivere i personaggi, per la sua capacità di creare spazi e ambientazioni cariche di pathos, e per la sua maestria nel trascinarmi nelle storie e farmi sognare. Sono una donna pratica, in fondo con quattro figli non può essere altrimenti, ma ho un animo romantico e sognatore.

Consiglio tuttavia anche Eckhart Tolle, grande maestro nella crescita spirituale, che scrive “siamo qualcosa di molto di più grande di quanto possiamo anche solo immaginare”; e aggiungo che per renderci conto di questo dobbiamo diventare dei guerrieri che hanno il coraggio di riconoscere il vero senso della nostra vita, di porci delle domande scomode e assumerci la responsabilità delle nostre azioni.

Una domanda difficile, Sabrina: perché i lettori di MobMagazine dovrebbero comprare “La guerriera sulla via dell’Arcangelo”? Prova a incuriosirli perché vengano a conoscerti alle presentazioni che conduci o a cercare i libri sui portali on-line per acquistarlo.

Credo che il motivo per cui una persona dovrebbe comprare il mio libro sia estremamente personale. Di solito quando compro un libro mi lascio attirare in primis dal titolo: se per me ha una sua musicalità che mi fa vibrare delle corde, allora leggo il frontespizio e cerco di addentrarmi a grandi linee nella trama. La storia che racconto è ricca di avventure, a volte anche rocambolesche, si snoda tra un ambiente naturale fatto di boschi e valli, luoghi nascosti e quasi sconosciuti, miti e leggende e storia accertata, fatta di episodi da non dimenticare. Nello sfondo lascio intravedere la realtà della TAV che si snoda tra aspetti politici ed economici senza lasciare spazio ai non detti, cercando di mostrare la verità dei fatti che molto spesso viene omessa dalla stampa e dalle reti di informazione. Il mio punto di vista è che in questa vicenda sono stati fatti moltissimi errori da parte di tutti coloro che ne sono rimasti coinvolti; certamente chi sostiene la propria verità dovrebbe tener conto che più vai in opposizione con un’idea o un progetto e vai in scontro, quella stessa energia alimenta quello stesso progetto per cui ci sembra di combattere. Essere in verità significa ascoltare il cuore e non andare “contro qualcosa” ma a “favore”. Dichiarare che siamo contro la guerra, energeticamente parlando non fa che alimentare quel concetto, ma dire che siamo a favore della pace rende i nostri pensieri armoniosi. Queste e molte altre considerazioni si possono trovare leggendo il mio libro.

C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutata a realizzare questa opera letteraria? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?

Certamente e vi sono grata per l’opportunità di farlo pubblicamente.

Comincio con il ringraziare Marco Finetti, counselor e amico, di Torino. Grazie a lui ho conosciuto dei luoghi ricchi di potere e sotto la sua guida ho imparato ad ascoltarmi e amarmi di più, a sentire che anche io avevo diritto alla mia felicità.

Ringrazio anche Andrea Cogerino, il druido torinese, un uomo dalla carica energetica pazzesca che mi ha condotto in luoghi di straordinaria bellezza e magia, che mi ha aiutato ad ascoltare le dee e gli dei di Madre Natura, che ha dato un senso alla tradizione celtica ormai dimenticata e completamente sostituita con una cultura che non è la nostra. Noi, originari di questi territori, abbiamo un’origine celto-ligure che sa plasmare le forze della natura, che ha un rapporto di rispetto con l’ambiente e le forze naturali.

C’è poi Ana Melgarejo Rojas, mia amica e collega, che grazie ai suoi silenzi ha riempito il mio cuore con la sua presenza e amicizia.

Ringrazio Andrea D’Adamo, che ha scritto la presentazione del mio libro. Le sue parole mi hanno profondamente commosso.

Ringrazio anche Alessandro Zecchinato, che ha reso possibile l’autopubblicazione del secondo romanzo, dandomi la fiducia necessaria per dare il via a questa nuova avventura. La sua pazienza e cordialità sono state impeccabili. Io sono un disastro in certe cose.

E infine, ma non ultimo per importanza, ringrazio la Madre Terra che mi ispira e la Val di Susa che ogni volta mi regale tante belle emozioni.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e appuntamenti o eventi che vuoi condividere con i nostri lettori?

Attualmente sto scrivendo un libro documentario che riporta dialoghi con esseri celesti che si definiscono “la voce del cielo”. Esprimono saggezza e amore per noi esseri umani pur nella nostra imperfezione: essi vorrebbero darci una mano a progredire ed evolvere spiritualmente, senza nulla pretendere in cambio e soprattutto senza interferire nelle nostre decisioni arbitrarie. Il mio compito in questo progetto è di portare l’attenzione del lettore su certi passaggi, su alcune frasi, sulle parole da loro scelte, perché nessuna parola da loro pronunciata è detta a caso. Avrebbero molto da dirci e noi molto da imparare, se solo imparassimo ad ascoltare.

Non ho ancora programmato delle presentazioni ma mi piacerebbe venire qui a Torino in una di quelle che certamente organizzerò.

Intanto vi ringrazio ancora per questa bella intervista.

IL LIBRO:

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L’AUTRICE:

E-mail: Sabrina-brambilla@libero.it

Pagina Facebook: Brambilla Sabrina.


[1] Il profumo delle piccole cose, Leone Editore, Monza, 22 agosto 2019.

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