Barbara è una bella donna, manager di successo, con una vita sentimentale correlata da delusioni, ma ancora speranzosa d’incontrare il “grande amore”.
In una riunione di lavoro incontra Paolo, un affascinante avvocato ed ecco che tra loro scocca la scintilla. Scintilla che entrambi mascherano contattandosi quotidianamente nei giorni successivi adducendo motivazioni professionali.
Paolo, poco più che quarantenne, è fisicamente molto attraente, colto, raffinato e, cosa che non guasta, molto abbiente.
Brillante ed intraprendente, al termine di una lunga telefonata, chiede a Barbara se gradisce cenare con lui per affinare di persona la strategia alla quale stanno lavorando.
Barbara accetta con naturale cordialità, ma è pervasa dall’emozionante sensazione, tipicamente precursiva dell’innamoramento.
Lui, come concordato, l’attende fuori dall’ufficio sulla sua Porsche. È un uomo galante e appena la intravede scende dall’auto, e aprendole la portiera, la saluta con sguardo ammirato.
Lei, donna dalla spiccata personalità, controlla la sua emozione, ma il reciproco desiderio è palpabile.
Varcano la soglia di un lussuoso ristorante dove tra cibo prelibato e vini pregiati, iniziano a corteggiarsi reciprocamente.
Quella sera stessa, a casa di Paolo, fanno l’amore con grande sintonia, risvegliando sensazioni sopite dagli abituali e monotoni cliché “cena/dopo cena/sesso”. Infrangendo le abitudini, Barbara accetta di restare a dormire con lui e l’atmosfera del risveglio è calda, magica…
Con la naturalezza di una coppia collaudata fanno colazione insieme e si preparano per affrontare la giornata.
Dopo neppure un’ora Paolo telefona a Barbara per dirle ancora una volta quanto è stato bene con lei, che già sente la sua mancanza, che passa a prenderla all’uscita dall’ufficio per trascorrere la serata e la notte con lei e che la ama…
Barbara è lusingata, ma al contempo stupita. “Come puoi affermare una cosa del genere, non è un po’ troppo presto?” gli chiede. “Lo so e basta, non ho mai provato niente di simile sinora”, le risponde con il tono di chi non ammette replica.
Inizia così un periodo in cui divengono inseparabili: sere, notti, fine settimana… solo loro due, sempre insieme. In effetti, lei riconosce che nessuno si era mai mostrato tanto devoto e premuroso nei suoi confronti, ma…stava per succedere qualcosa d’incredibile a risvegliare Barbara dal sogno…
Una sera, Barbara, esprime il desiderio di andare a trovare i suoi genitori che abitano fuori città, ma Paolo obietta che per il fine settimana desidera rifugiarsi con lei nella sua casa di montagna e la invita a rimandare il suo programma. Trascorrono due giorni bellissimi, ma senza mai uscire.
Per il weekend successivo, Barbara ribadisce di voler andare dai suoi genitori e per la prima volta, Paolo si mostra risentito. “Ma insomma, non sei più una bambina, abbiamo due giorni tutti per noi, godiamoceli” e Barbara, ancora una volta rimanda, ma inizia a percepire un senso di claustrofobia. Riflette con se stessa che da due mesi -da quando è iniziata la storia con Paolo – trascorre tutto il tempo libero sola con lui, non vede più la sua famiglia, i suoi amici e neppure insieme frequentano altre conoscenze. Con garbo affronta l’argomento, ma Paolo si mostra oltremodo aggressivo, accusandola di non tenere a lui se ha bisogno di frequentare altre persone. Quella sera, segna il primo litigio e Barbara, risoluta, torna a casa sua. È innamoratissima di Paolo, ma si rende conto che è successo tutto troppo in fretta e sente il bisogno di recuperare le sue abitudini, che peraltro nulla toglierebbero alla loro relazione.
Durante la notte, nessuno dei due dorme perché Paolo continua a telefonarle, chiedendole di ritornare immediatamente e mostrando un comportamento ambiguo tra richiesta di scuse, dichiarazioni d’amore ed accuse di non essere parimenti contraccambiato. “Tu sei parte di me ed io voglio essere parte di te. Detesto dividerti con gli altri” asserisce Paolo.
Dal canto suo, Barbara, afferma che “non è necessario divenire una persona unica, anzi lo invita a rispettare la loro individualità che considera un valore arricchente per la coppia”. Paolo sembra non voler capire, né tantomeno accettare il punto di vista della compagna e conclude, preoccupato ed offeso, asserendo “tu non mi ami quanto ti amo io”.
Purtroppo, questo rapporto simbiotico, influisce negativamente anche sul lavoro di lei che, essendo una manager, viaggia per lavoro ed ha contatti con molte persone, soprattutto con uomini e le manifestazioni di gelosia da parte di lui, sono una costante. Le telefona in ogni momento della giornata, anche se sa che è in riunione, tanto che lei è costretta a spegnere il cellulare; peccato che quando lo riaccende lui irritato la investe di domande: vuole sapere con chi è, se andrà a pranzo o a cena con un uomo, in quale albergo si trova, ecc. Non appagato dalle rassicurazioni di lei, lui pretende che non esca a cena con nessuno e la raggiunge in ogni luogo, con la scusa di farle una sorpresa. Una gelosia troppo limitante per lei, abituata ad intrattenere pubbliche relazioni con clienti e colleghi.
Barbara affronta nuovamente l’argomento, ma esterrefatta, assiste ad una reazione impensabile e, soprattutto, inaccettabile da parte di Paolo. Urlando, l’accusa di essere una poco di buono, che non riconosce la fortuna che ha avuto d’incontrare un uomo come lui, nonostante abbia superato i quarant’anni, non sia una bellezza rara e mostri rughe e cellulite (che in realtà non ha), mentre lui può permettersi di avere ragazze ventenni molto belle; lei reagisce intimandogli di andarsene e lui al culmine della rabbia, le molla uno schiaffone e la minaccia di spaccarle la faccia se solo si permette di rispondergli un’altra volta in quel modo.
Lei, attonita, piange e non riconosce più quel Paolo innamorato e premuroso, tuttavia ha paura di lui. Lui che esce continuando ad insultarla e sbattendo la porta.
Non passa un’ora che però ritorna da lei con tanto di fiori e prodigo di scuse nonché di promesse, dichiarandole tutto il suo immenso amore.
Lei è innamorata e vuole credergli, lo perdona, fanno l’amore, ma il mattino dopo, lei deve partire nuovamente per un viaggio di lavoro e lo informa che starà fuori città tre giorni. Non l’avesse mai detto! “Allora non hai capito che con me non puoi fare quello che vuoi, che devi smettere di fare la puttana” grida esasperato, strattonandola sino a farla cadere.
Barbara si rende conto che quell’uomo tanto affascinante che troppo presto le ha dichiarato di amarla, è lo stesso che in nome di un amore malato, vuole recluderla “per averla solo per sé” la insulta, la picchia, la minaccia. Lei gli comunica che non può sopportare un simile rapporto e lui, l’accusa d’ingratitudine, dapprima le rinfaccia i luoghi eleganti che le ha offerto di frequentare, i gioielli che le ha donato senza badare a spese, poi, giunge alla minaccia più estrema: “tu lasciami che io ti ammazzo”.
Il racconto “Barbara e Paolo: dal sogno all’incubo – storia di un amore malato” – tratto da una storia vera -, è il mio personale contributo al saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico: quale correlazione e come prevenire relazioni pericolose” a cura del Dott. Andrea Giostra (psicologo e criminologo) e AA.VV..
Un Saggio il cui successo registra un’inarrestabile crescita, coronata da convegni, presentazioni, riconoscimenti, premi, adozione del testo da parte di scuole, enti pubblici e/o privati.
Un’inaspettata popolarità, al di sopra di ogni più rosea previsione, ottenuta collaborando fra tutti noi coautori – ognuno con la propria competenza – e accomunati dal desiderio di offrire un valido aiuto alle Donne.
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Un abbraccio
Daniela Cavallini
ALCUNI DEI RICONOSCIMENTI NAZIONALI RICEVUTI DAL SAGGIO:
A Roma premiati i 20 coautori del Saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico…” all’interno della “III Edizione del Premio Internazionale San Giovanni Paolo II – Gran Galà per la Pace”
Al “Gran Galà Premio Tyndaris” premiato il Saggio “Femminicidio e Narcisismo Patologico…” di Andrea Giostra e AA.VV quale eccellenza siciliana per il contrasto alla Violenza sulle Donne.