Buongiorno dottore, benvenuto e grazie per aver accettato il mio invito. Come si vuole presentare ai nostri lettori? Qual è la sua formazione professionale? Ci racconta il percorso che l’ha portata a occuparsi soprattutto del volto delle persone che si rivolgono a lei?
Ho pensato di voler esercitare la professione del medico sin dall’infanzia, durante gli anni del Liceo avevo maturato l’idea che la psicoanalisi potesse essere la specialità più confacente al mio modo di pensare e di essere. Solo verso la fine del corso di laurea in medicina ho scoperto che l’interesse che nutrivo in generale per l’ordine e il bello, poco importava che potesse riguardare un oggetto o l’organizzazione di una giornata o ancora come e quali colori usare nel vestirsi, potessero trovare un naturale sbocco nella pratica medico-chirurgica.
…chi è invece il dottor Luigi Cursio nella sua quotidianità al di là della chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica?
Sinceramente non saprei, forse le persone che vivono accanto a me potrebbero raccontare molto di più e meglio. Ad ogni buon conto, credo che la mia vita sia imperniata su ciò che ritengo essere semplice, mai banale, e sono fortemente attratto dai particolari.
L’ideale di bellezza universale è stato ricercato con entusiasmo e passione nel corso della storia da filosofi, poeti, e artisti, senza tuttavia raggiungere una visione valida in assoluto. Per questo motivo il concetto di bellezza è mutevole e soggettivo in relazione ai canoni estetici del tempo e alla nostra individualità; qual è il suo pensiero in merito? E cosa pensa di chi ostenta zigomi e labbra prominenti, evidentemente innaturali?
Sin dai tempi in cui l’uomo ha iniziato a filosofare, per meglio dire ad usare l’intelletto per interrogarsi e capire il mondo che lo circonda, la bellezza non poteva non ricoprire un ruolo centrale. E ciò ha riguardato ogni aspetto della propria vita, pensiamo solo all’estetica della filosofia, alla bellezza degli idoli come gli Dei, alla bellezza espressa nelle costruzioni e nell’arte. Poi nei secoli, le mode per così dire, ma soprattutto l’estrazione sociale, hanno contribuito a mutuare secondo necessità il fine concetto di bellezza. Poi molto sinteticamente le esagerazioni sono indubbiamente un’espressione anche dei nostri tempi, ma temo che dovremmo chiarire che se ci sono persone che hanno una parte o più parti del viso per così dire manifestamente esagerate, la responsabilità di tutto ciò è da attribuire a chi ha fisicamente operato in primis e solo successivamente in parte anche all’interessata.
Venere e Adone: la prima associata all’eros e venerata nonostante i suoi sette difetti e Adone, una delle più complesse figure di culto nei tempi classici, che simboleggia la giovanile bellezza maschile ma anche la morte e il rinnovamento della natura. Quali sono i suoi miti a proposito della grazia e della bellezza?
Personalmente non credo ai miti, ma se devo appalesare un parere su chi esprima meglio il concetto di grazia e bellezza, che non sono mai disgiunte, indubbiamente Catherine Deneuve impersona a pieno questo binomio. Certo la bellezza è caduca e il tempo si prende gioco senza risparmiare nessuno.
La sua fama rende superflua la mia domanda ma l’istinto mi spinge a porgergliela comunque: cosa la distingue da un comune chirurgo estetico?
Per svolgere bene il proprio lavoro il comune chirurgo estetico deve essere sicuramente bravo. Ma non basta, sarebbe auspicabile che dentro quel professionista ci fosse anche un piccolo, possibilmente grande artista. L’estetica parte e si fonda sulla conoscenza medica, ma poi è l’artista che completa l’opera.
C’è qualcuno che vuole ringraziare che la aiuta a realizzare quotidianamente la sua missione che svolge con semplicità e grande professionalità?
Ho avuto la fortuna di avere due strette collaboratrici durante la mia lunga attività professionale. La prima si chiama Mirella, una donna energica, instancabile e straordinaria. La seconda è Laura, la mamma dei nostri figli, è la donna che mi ha permesso di dare un senso a tutto ciò che faccio.
Maya Angelou afferma: «Ci deliziamo nella bellezza della farfalla, ma raramente ammettiamo i cambiamenti a cui ha dovuto sottostare per raggiungere quella bellezza». Desidero chiederle qual è il suo pensiero nei confronti dei giovani che si rivolgono a uno specialista per modificare sostanzialmente il contorno dei loro lineamenti. Esiste un’età minima che deve essere rispettata per avvalersi delle sue prestazioni?
Personalmente sono restio a intervenire sui giovanissimi, seppur nel corso degli anni ho maturato un convincimento che il piccolo o grande inestetismo che sia può danneggiare grandemente la qualità della giornata e portarlo ad uno stato di forte depressione. Quindi senza generalizzare, considero e valuto ogni singolo caso clinico in maniera obiettiva, cercando di andare incontro alle richieste senza sottovalutare i rischi annessi.
Anna Magnani, rivolta a un fotografo, disse: «Mi raccomando non mi tolga le rughe, ci ho messo 50 anni per averle!». Questa frase è emblematica e allo stesso tempo provocatoria. Il suo parere in merito ne sarebbe il coronamento.
Ricordo la Magnani come una grandissima attrice, devo ammettere che non era male neanche nel formulare slogan.
Le è mai capitato di rifiutare le richieste di pazienti particolarmente ansiosi e dismorfobici? Ci può raccontare un aneddoto significativo?
Tutte le settimane mi capita di dover declinare e consigliare di evitare di dar seguito a richieste inutili se non addirittura peggiorative.
Tanti anni addietro si presentò nel mio studio una signora con la propria figlia chiedendomi un intervento al seno per quest’ultima. Per farla breve, la signora madre fece una fotocopia collage dove mantenne l’intestazione della giovane ragazza ma l’elettrocardiogramma con tutto il referto era di altra persona. La fortuna volle che la sciagurata mamma avesse fatto tutto in maniera molto superficiale, destando in me immediatamente un sospetto: da quel documento emergevano evidenti anomalie. In definitiva la signora pensava di superare il grave difetto cardiaco della figlia, nascondendolo dietro una fotocopia rattoppata ignorando totalmente il divieto perentorio dato dal cardiologo che aveva in cura la ragazza.
Quali sono i suoi prossimi progetti e appuntamenti che vuole condividere con i nostri lettori?
L’ultimo progetto al quale sto lavorando, unitamente ai due miei figli maggiori, è la stesura del prossimo libro. Un’opera imponente, rivolta esclusivamente alla classe medica già operante nel settore, il cui fine è di aiutare a evitare errori, quali quelli che siamo abituati purtroppo a vedere tutti i giorni sui volti di persone comuni ma anche molto note.
Come vuole concludere questa chiacchierata e cosa suggerisce ai nostri lettori in merito agli argomenti qui sollevati?
Viviamo in un’epoca in cui è facile attingere e avere informazioni, la vera questione è saper cercare e scegliere. Consiglio a ogni persona che cerca un professionista di non soffermarsi al primo in cui ci si è imbattuti, ma di scegliere con calma concedendosi tutto il necessario tempo e confrontando, ricercando quello che più si confà alle proprie esigenze. Oggi tutto ciò può essere fatto stando sul divano di casa e confrontando anche decine di professionisti diversi.
Dottor Luigi Cursio:
Tel. 0115660108 – 3470015161
Instagram: clinicaestetica.cursio
https://www.youtube.com/channel/UCcQtUSrJSbIjgm1E25o6yng
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