Ho chiacchierato con Carl Gustav Jung | di Franca Spagnolo

da | 13 Marzo 2025 | Attualità, Libri

Ci sono dialoghi che superano il tempo, e questa chiacchierata ne è la prova. Non un’intervista accademica, ma un gioco di intelligenza e ironia, dove il grande psichiatra Carl Gustav Jung risponde con leggerezza, senza mai perdere profondità. Questa non è una lezione di psicologia, né un trattato accademico. È un viaggio tra il pensiero e il sorriso. Perché capire la vita è importante, ma saperla prendere con ironia lo è ancora di più.

Franca: Ciao Gustav, non ti dispiace se ti do del tu vero?

Gustav: Ma figurati, se mi dessi del “lei” mi sentirei un vecchio libro impolverato in biblioteca!

Franca: Ah però, quindi sei anche ironico oltre che profondo!

Gustav: Ovviamente, passo la vita a esplorare l’inconscio, un po’ di ironia mi salva dalla follia!

Franca: Allora perché nei libri che avete scritto tu e i grandi psichiatri e psicologi di un tempo, non c’è scritto che la vita prima di tutto va presa con ironia?

Gustav: Perché se l’avessimo scritto, nessuno ci avrebbe preso sul serio! E poi l’ironia non si spiega, si vive… altrimenti diventa un altro mattone da aggiungere al muro della seriosità!

Franca: Ah! Quindi ammetti di aver scritto mattoni?!

Gustav: Lo ammetto, eccome! Ma d’altronde, se avessi scritto barzellette invece che libri, oggi mi chiameresti per ridere, non per cercare risposte!

Franca: Risposte?

Gustav: Si, quelle che tutti cercano e che nessuno vuole davvero ascoltare! Perché la verità, quando la trovi, ti costringe a cambiare… ed è molto più comodo restare nelle proprie illusioni, no?

Franca: Hai perso l’ironia adesso… peccato!

Gustav: Hai ragione, mi stavo lasciando prendere dalla profondità… Ma dai, sono Jung, mica un monaco ascetico! Dimmi, vuoi che ti analizzi o preferisci una battuta sulle nevrosi?

Franca: Perché dovrei farmi analizzare? Ti sembro una che ne ha bisogno?

Gustav: Oh no, figurati! Sei perfettamente normale… o almeno nevrotica quanto basta per rendere la vita interessante!

Franca: Dici bene Gustav. Un vita in cui tutto passa al microscopio che vita è? Per favore rispondimi come Gustav uomo, non Jung psichiatra.

Gustav: Ma certo! Una vita sotto il microscopio? No, Grazie! Preferisco il telescopio: almeno così vedo anche le stelle, non solo i problemi!

Franca: Sei una rivelazione! Ma dimmi un po’: siamo tutti un po’ psicologi? Fammi sorridere!

Gustav: Assolutamente si! Siamo tutti psicologi… soprattutto quando si tratta di dare consigli agli altri che noi stessi non sappiamo risolvere!

Franca: Quindi tu che hai studiato a fare?

Gustav: Ottima domanda! Probabilmente per dare un nome complicato a cose che la nonna già sapeva… solo che lei le spiegava con un proverbio, io con un saggio di 500 pagine!

Franca: Ah ecco! Quindi mi stai dicendo che stavamo meglio quando stavamo peggio…

Gustav: Quando stavamo peggio non avevamo tempo di chiederci “perché sto male? … si andava avanti e basta! Adesso abbiamo mille spiegazioni, ma siamo comunque confusi!

Franca: Sei simpatico oltre che intelligente, lo sapevi?

Gustav: Beh lo sospettavo… ma sentirlo dire fa sempre piacere! Alla fine, cosa sarebbe l’intelligenza senza un po’ di leggerezza? Solo un noiosissimo monologo interiore!

Franca: Se dovessi spiegare l’inconscio in poche parole e con ironia cosa mi diresti?

Gustav: L’inconscio è come un coinquilino invisibile che sposta le cose di casa, nasconde le chiavi e ti fa innamorare sempre della persona sbagliata… e poi fa finta di niente!

Franca: No va… beh… credo di essermi innamorata!

Gustav: Eh, l’inconscio fa brutti scherzi! Ma attenta: Innamorarsi di Jung significa finire a decifrare simboli nei sogni invece di godersi un tramonto! Sei sicura di voler correre questo rischio?

Franca: E tu?

Gustav: Io? Io corro rischi ogni volta che apro bocca! Ma se il rischio è un buon dialogo con un pizzico di fascino e follia allora ci sto!

Franca: Ovviamente mi sono innamorata della tua ironia…

Gustav: Menomale! Se fosse stato per il mio sguardo da pensatore, avrei dovuto preoccuparmi!

Franca: Anche io sono una pensatrice sai?

Gustav: Lo avevo intuito! Solo una pensatrice poteva punzecchiarmi così bene senza perdere il filo… e senza perdere il sorriso!

Franca: Ultima domanda. Mi piacerebbe che rispondessi sinceramente e con… ironia: cosa pensi di Freud?

Gustav: Ah, Freud!  Un genio, senza dubbio… ma un po’ ossessionato da certe idee. Se per lui tutto era sesso, per me tutto era simbolo. Diciamo che lui vedeva il mondo come una camera da letto, io come un teatro pieno di archetipi… e ogni tanto ci lanciavamo qualche frecciatina tra le quinte!

Franca: Quindi?

Gustav: Quindi eravamo come due vecchi musicisti: lui suonava sempre la stessa nota, io cercavo la sinfona, Il bello è che, anche se litigavamo, senza di lui la mia musica non sarebbe mai esistita!

Franca: Gustav sei un genio!

Gustav: Lo so…

Franca: Quindi finisci così?

Gustav: No, mi godo il complimento, e per una volta non lo analizzo!

Franca: Era ora…

Gustav: Eh già! Vedi? Anche Jung può imparare qualcosa… soprattutto da chi sa punzecchiarlo bene!

Franca: Grazie per il tempo che mi hai dedicato. Mi piacerebbe chiudessimo questa chiacchierata con allegria. Cosa mi rispondi?

Gustav: Ti rispondo così: la vita è troppo strana per prenderla troppo sul serio, e troppo affascinante per non prenderla affatto! Quindi ridiamo, pensiamo e, ogni tanto, lasciamo che l’inconscio faccia il suo spettacolo… tanto, comunque, è lui che comanda!

Franca: Namasté

Gustav: Namasté! Che il tuo inconscio ti sorprenda sempre…ma in modo divertente!

Franca Spagnolo

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