Lo voglio perché’ è di moda”… può contrastare con eleganza e stile

da | 15 Marzo 2025 | Attualità, Libri


Amiche ed Amici carissimi, la nuova stagione è alle porte e le vetrine espongono le nuove proposte della moda primavera/estate2025, allineate ai dettami delle nuove proposte.

Nonostante il settore non dissimuli la pesante crisi che subisce, Il glamour che si diffonde costantemente ad ogni cambio di stagione  è molto coinvolgente ed oltretutto non è certo da sottovalutare il contributo economico ed i posti di lavoro che il settore Moda apporta al nostro Paese.

Per quanto concerne l’ambito del lusso, oramai anch’esso notoriamente in difficoltà, credo la sua sofferenza sia attribuibile ad un consumatore invariatamente abbiente, ma più esigente ed attento alla qualità, piuttosto che alla griffe: all’elevato costo vuole riscontrare nel suo acquisto coerente pregiatezza, a prescindere dall’altisonante nome dello stilista.

È inconfutabile che tra ciò che è proposto nelle sfilate e la cosiddetta “moda della strada” interferiscono moltissimi elementi, tra i quali emerge – o meglio, dovrebbe emergere – il criterio di adeguamento alle occasioni, unitamente alla consapevolezza delle personali caratteristiche fisiche. E, sebbene meno impattante, questo criterio coinvolge anche le scelte maschili.

“Lo voglio perché è di moda” mi pare un concetto azzardato, se esclude la considerazione inerente all’apporto estetico alla propria immagine. 

A prescindere dalla manifestazione di una personalità influenzabile, la persona che acquista un capo, una borsa, un paio di scarpe o altro, solo “perché è di moda”, senza considerare se l’oggetto del desiderio e’ adeguato al proprio fisico ed alle occasioni in cui indossarlo, rischia una caduta di stile.

Nessuno è perfetto e l’accettazione di se stessi è fondamentale, tuttavia questo non significa evidenziare i propri difetti con un look inappropriato. Adeguare la moda al nostro fisico (non viceversa) ed al nostro stile di vita ci permette di sentirci a nostro agio in ogni occasione e di evitare situazioni imbarazzanti dalle quali, bene che ci vada, ne usciamo criticati.

Ad esempio, se una donna ha un bel seno e lo evidenzia nell’ambito di una serata indossando una scollatura mozzafiato – “vipere” a parte – otterrà ammirazione. Certo sarebbe fuori luogo nel presentarsi con lo stesso abito al supermercato, in ufficio, ad un colloquio di lavoro o ad una visita medica, ecc.

Ma… che si può dire di fronte ad un seno cadente esibito sotto una camicia nude look? Di una minigonna dalla quale sbucano cosce cellulitiche o leggings che evidenziano un lato “b” da urlo, sì, ma per l’orrore?

Qualche tempo fa, dal parrucchiere, chiacchierando fra donne a tale proposito, una ragazza mi chiese “ma allora, secondo lei una ragazza sovrappeso, ad esempio, non può indossare i pantaloni a vita bassa con una maglietta corta che scopre l’ombelico?”, seguito da “mica si può vestire da vecchia a vent’anni”. La mia risposta è stata che, se una ragazza di vent’anni è fortemente in sovrappeso dovrebbe innanzitutto pensare ad un salutare dimagrimento, ma a prescindere da questo, è certamente più confacente allungare la maglietta o indossare una morbida camicia sopra i pantaloni,sino a coprire i fianchi, magari abbinando i capi con colori sobri e “giocando” con colorati ed originali accessori.

C’è chi sostiene di evidenziare con un look esagerato (o inadeguato?!) i propri difetti per autoironia, chi afferma che accettarsi significa indossare quello che piace infischiandosene del giudizio altrui, ecc. ed io non ho alcun diritto di contraddire tali pensieri, tuttavia, avvalendomi della facoltà di esprimere la mia opinione, auspico  una seppur minima esortazione all’autocritica ed al buongusto.

Un abbraccio!

Daniela Cavallini

Daniela Cavallini

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