di Aurora d’Errico
Oggi vorrei parlarvi di un argomento comune alla maggior parte di noi: “il tradimento” e più precisamente, “l’infedeltà”, che letteralmente significa “esclusività”, cioè amore nei confronti di una sola persona. Il termine “tradimento” deriva, appunto, dal latino “tradere”, cioè “consegnare”, nel senso di “consegnare ai nemici.”
E in realtà, quando “tradiamo”, è come se consegnassimo una parte di quel “noi” che abbiamo costruito con il nostro compagno/a ad un’altra persona. Quando penso all’infedeltà coniugale, non posso fare a meno di ricordare alcune frasi celebri della scrittrice, nonché giornalista statunitense Helen Rowland, vissuta tra il 1875 ed il 1950. “Per un uomo l’idea della perfetta fedeltà a una donna è quella di pensare sempre a lei, anche quando sta baciando un’altra”. “La moglie ideale è quella che saluta devotamente il marito che si sta recando da un’altra donna”. Seppur condannato dalla religione cattolica, l’adulterio è sempre stato considerato un fatto ricorrente e inevitabile, quasi “normale”.
Anticamente, infatti, in tutte le classi sociali, dal nobile al plebeo, erano diffuse almeno ben due figure distinte di donne e precisamente, una era quella di “consorte legale” e l’altra di “compagna/ adulterina”, cui veniva talvolta riconosciuta una sorte di “ufficialità”, se non un vero e proprio rango nella società, come ad esempio “la Favorita del re”, alla corte di Francia, che era quasi più potente della stessa regina. Questo perché vi erano i cd. “matrimoni combinati”, in cui i nubendi non erano liberi di scegliere il proprio compagno/a, ma dovevano sottostare alle imposizioni della propria famiglia per ragioni dinastiche e patrimoniali.
In tal senso, quindi, l’adulterio ha rappresentato, quanto meno in occidente, una sorta di rivincita o per meglio di “vendetta”, alla possibilità di scegliere liberamente il proprio coniuge contro le imposizioni della famiglia d’origine. Le cose sono profondamente cambiate negli ultimi tempi e uno dei fattori che ha contribuito sicuramente all’adulterio è il cambiamento strutturale delle società moderne e della crescente mobilità geografica dei propri abitanti, rappresentato dal trasferimento delle persone in altre città diverse dai luoghi di origine e della maggiore possibilità di conoscere più persone. Secondo un sondaggio, gli uomini hanno un comportamento diverso rispetto alle donne, riguardo all’infedeltà.
In base a un’indagine del Centro Studio dell’Associazione matrimonialisti italiani, il 45% delle donne sarebbe infedele contro il 55% degli uomini. Quando i mariti avevano un’avventura extraconiugale, le donne non erano nella posizione di esprimere il loro parere a riguardo, a causa, soprattutto, della loro condizione economica.
La situazione è cambiata da circa un secolo. Le donne svolgono sempre più un’attività professionale, viaggiano da sole e hanno maggiori opportunità d’incontro. Anche per le casalinghe le cose sono cambiate in quanto non sono più isolate come una volta, grazie e soprattutto alle nuove vie del web, in cui possono intrecciare relazioni sia virtuali che reali.
E, quindi, perché, nonostante il raggiungimento di una piena libertà individuale, si continua ugualmente a “tradire”? Probabilmente la risposta va ricercata nella stessa natura dell’essere umano, un essere poligamo per istinto, per natura, ma che la società cerca di trasformare a tutti i costi in monogamo? È questa forse la vera ragione del fallimento della propria esistenza di ogni individuo? Il dovere rinunciare alla propria vera natura pur di assecondare le leggi imposte dalla nostra società?
Ma se fino a qualche tempo fa eravamo “costretti” a rincorrere il matrimonio per mettere su famiglia, per avere figli e per avere rapporti sessuali, oggi la modernizzazione dei rapporti interpersonali ha portato a notevoli cambiamenti e quindi ha modificato le nostre stesse abitudini. Possiamo tranquillamente rimanere soli e avere ugualmente figli senza necessità di un vincolo giuridico come il matrimonio e, allora, se decidiamo di sposarci con qualcuno, ponendo liberamente un limite alla nostra libertà, perché tradiamo lo stesso? Sarà forse perché ci lasciamo trasportare dall’istinto, dal cuore o dall’anima? Perché è questo il nostro modo di essere, di agire e anche di amare?
Oppure è perché dovremmo procedere con calma, analizzando la nostra esistenza in un modo più razionale, perché spesso, purtroppo, le emozioni ci stravolgono, ci ingarbugliano, ci conducono alla sofferenza, alla solitudine, al dolore, allo sconforto e persino alla morte? L’istinto a cui l’animale deve ubbidire senza freni, perché esso lo consiglia sempre per il bene, per la salvaguardia della specie, anzi nell’uomo diventa spesso fonte di suggestioni “perniciose”, come sostiene il grande zoologo e naturalista Konrad Lorenz. Dunque, a differenza degli animali, è costretto a vagliare alla luce del pensiero, della ragione ogni singolo impulso.
Ma se l’uomo continua a desiderare la propria compagna, allora perché la tradisce ugualmente? Forse è perché esiste un’evidenza scientifica, biologica, antropologica, come hanno spesso fatto rilevare molti studiosi? In pratica, l’uomo e più precisamente il “maschio”, non “tradisce”, semmai, “obbedisce” ad un segnale antico.
Fin dai tempi delle caverne, infatti, il suo scopo era quello di fecondare il maggior numero di “femmine” possibile per la salvaguardia della specie umana, una “linea guida” che, molto diligentemente, non ha più abbandonato. Loro, i “maschi”, vanno avanti così ormai da secoli! A tutto ciò poi, “loro”, aggiungono altre motivazioni, ossia: “Ti ho tradito perché dovevo mettere alla prova la mia virilità; Perché tu non sei lei; Perché tu non mi capisci” ecc.….
Andando di questo passo, “loro”, potrebbero anche dire: “Ti ho tradita perché nevicava, pioveva, tirava vento” e così via. Quindi i motivi che porterebbero all’adulterio sarebbero infiniti: la noia, la depressione, la solitudine, ma anche l’odio, la vendetta, la rabbia. Forse si tradisce perché si va alla ricerca di quelle stesse sensazioni che probabilmente si avevano all’inizio della propria relazione, come ad esempio l’entusiasmo, la passione, la novità?
Nella maggior parte dei casi di adulterio, forse ci si trova solo di fronte a uomini semplicemente egoisti, che utilizzano il sesso con altre donne, come puro piacimento sessuale.
Mentre per altri individui che provengono da ambienti familiari alterati e con problemi, la ricerca della infedeltà e delle avventure, va vissuta come una sorta di riempimento al vuoto che hanno dentro e che difficilmente potrà mai essere colmata se non attraverso un percorso che vada alla ricerca del proprio equilibrio interiore.
Oppure, più semplicemente, si tradisce perché non si è veramente innamorati della persona che è al nostro fianco? Credo che quando amiamo veramente qualcuno, difficilmente si potrà ricorrere al tradimento, perché amare veramente, significa sacrificarsi, rinunciare ai propri istinti, e la sola idea di far soffrire la persona che è al nostro fianco dovrebbe rappresentare il nostro freno a qualsiasi possibile azione dannosa, come quella, appunto di tradire.
Il vero amore, miei cari lettori, è proprio questo e credo che sia la forza più potente dell’universo, soprattutto quando è ricambiato. Per questo non abbiate paura di amare, di esternare i vostri veri sentimenti, soprattutto se avete la fortuna di incontrare l’amore, quello vero, perché l’amore è vita!!!
Avv. Aurora d’Errico
