Alain, il Cortometraggio di Barbara Monti | Intervista di Caterina Civallero

da | 22 Agosto 2024 | Cinema

Buongiorno Barbara, benvenuta e grazie per aver accettato il mio invito. Come ti vuoi presentare ai nostri lettori? Chi è Barbara Monti produttore indipendente?

Grazie a te, Caterina, per avermi offerto l’opportunità di raccontare la mia storia di produttrice indipendente. La mia passione per il cinema ha radici lontane, direi dalla mia famiglia originaria di Castiglioncello, piccola località di mare in provincia di Livorno, che negli anni ’60 il regista Dino Risi scelse come set per girare il film “Il sorpasso”. Allora ero poco più di una bambina ma cominciai a respirare, oltre il salmastro che mi era familiare, anche l’aria dell’arte filmica. Negli anni a seguire, anche in virtù del successo del film, Castiglioncello divenne il buon ritiro di molti attori, sceneggiatori, registi, che vivevano indisturbati la libertà di un luogo esclusivo, e per me prendere un caffè accanto a Marcello Mastroianni, Alberto Sordi o andare in barca con Alessandra Panelli e i suoi genitori Paolo Panelli e Bice Valori era la normalità; e qui si perdono i miei ricordi nostalgici: sulla bellezza di vivere personaggi indubbiamente famosi senza rincorse per i selfie e gli autografi ma con dei semplici ciao o buongiorno… altri tempi!!!

Chi è invece Barbara nella sua quotidianità, al di là dell’arte e dell’amore per il cinema?

Sono una grande appassionata di sport, viaggi e libri.

Parlaci di Alain, prodotto nel 2016 e rilanciato sui social recentemente: come nasce, qual è il messaggio che vuoi che arrivi al pubblico, quale la storia che ci racconta, senza ovviamente fare spoiler.

La produzione del mio primo cortometraggio, Alain, nasce dall’incontro con un giovane regista e sceneggiatore, Daniele Pace. Tra noi è nata una forte amicizia e una sintonia di intenti sulla nostra passione per il cinema, così, lentamente, abbiamo condiviso la possibilità di metterci in gioco, lui come regista alla sua seconda esperienza nei corti, io alla mia prima come produttrice. Insieme abbiamo scelto Alain, storia scritta e sceneggiata da Daniele, il cui titolo è un omaggio alla leggenda del cinema Alain Delon, venuto a mancare proprio in questi giorni. Nella storia volevamo che i personaggi si scontrassero tra il bene e il male in una Roma criminale dove il tradimento appare come una moneta di scambio inevitabile.

Chi sono i destinatari che hai immaginato mentre lo creavi?

Gli spettatori amanti della suspense, delle storie noir dai risvolti inaspettati.

Una domanda difficile Barbara: perché i lettori di MobMagazine dovrebbero vedere Alain?  Prova a incuriosirli.

I nostalgici degli anni ’90 che apprezzano il thriller metropolitano troveranno in Alain un richiamo a quel tipo di cinema. Ho deciso di investire in questo cortometraggio perché nel breve tempo messo a disposizione da questo genere di film ho capito che non si evidenziavano solo le caratteristiche del giallo, quindi la suspense che fa indubbiamente vivere, ma che lo spettatore veniva coinvolto simbolicamente nel buio e nella luce attraverso le suggestioni dell’amore, della salvezza, del tradimento. Come produttrice ho posto particolare attenzione alla fotografia perché attraverso i colori delle scene girate in esterno, ma anche quelli generati dalle luci artificiali, lo spettatore potesse vivere le immagini con un’intensità e un’efficacia tali da poter entrare nella scena.

C’è qualcuno che vuoi ringraziare che ti ha aiutato a realizzare questa opera cinematografica? Se sì, chi sono queste persone e perché le ringrazi pubblicamente?

Sicuramente tutte le menti creative che si sono unite per realizzare il mondo di Alain, e colgo l’opportunità che mi dai per ringraziarle esprimendo in pubblico la gioia di aver incontrato tanti giovani dal valore e dalle capacità incredibili.

Nel tuo cortometraggio il male e il bene si incontrano; Martin Luter King affermò: «In questa generazione ci pentiremo non solo per le parole e per le azioni delle persone cattive, ma per lo spaventoso silenzio delle persone buone». Qual è il tuo parere in proposito? Meglio tacere o dichiarare la propria posizione?

Senz’altro dichiarare la propria posizione, perché nel coraggio delle proprie azioni l’immagine riflessa può essere condivisa.

Oscar Wilde affermò: «Se fai finta di essere buono, il mondo ti prende molto seriamente. Se fai finta di essere malvagio, il mondo non ci crede. È sbalorditiva la stupidità dell’ottimismo». Bene e male esistono davvero o sono una creazione della mente dell’uomo? Cos’è per te il bene e perché deve scontrarsi con il male e viceversa?

Questa citazione è molto complessa perché, a mio avviso, racchiude l’essenza dell’animo umano nella ricerca costante di un equilibrio tra il bene e il male, che esistono e si avvicendano esattamente come, dopo lo scendere della notte, sorgerà nuovamente il sole.

Chi sono i tuoi modelli, i tuoi autori preferiti, i registi e sceneggiatori che hai amato maggiormente?

Sono sicuramente un’amante dei thriller ma nella lettura spazio enormemente per riuscire ad alimentare la mia curiosità. Per la regia è difficile rispondere, sono tanti i registi che ho amato e che amo; citerò Alfred Hitchcock, Steven Spielberg, Luc Besson, ma la lista potrebbe essere molto lunga… tra gli italiani Luchino Visconti e l’attualissimo Matteo Garrone. Per la sceneggiatura, l’indimenticabile Suso Cecchi D’Amico, punta di diamante del cinema italiano di anni ormai passati.  

Consiglia ai nostri lettori almeno tre film da vedere assolutamente, e perché proprio questi.

Una finestra sul cortile, Avatar, Schindler’s list. Queste opere stimolano particolari reazioni; espresse in ordine di apparizione sono: tensione, avventura e sogno, morte e rinascita.

Quali sono i tuoi prossimi progetti e i tuoi prossimi appuntamenti che vuoi condividere?

Tra i progetti, il ritorno alla produzione cinematografica aprendo il mio cassetto speciale dei sogni!

Il prossimo appuntamento, senz’altro l’uscita del mio primo romanzo: Note di melone e ciottoli sulla spiaggia, che avverrà a settembre 2024 e che presenterò a Roma e a Torino a ottobre.

Come vuoi concludere questa chiacchierata e come vuoi salutare i nostri lettori?

Ringraziandoti per l’occasione che mi hai dato di farmi conoscere e invitando i lettori a incontrarmi in libreria e sul grande e piccolo schermo!

Alain

BARBARA MONTI

Barbara Monti vive a Roma, dove è nata. Nel suo cuore, come macchie riportate nei dipinti, vibrano i colori delle radici toscane dove il blu intenso del mare s’intreccia con il verde dei secolari cipressi di Bolgheri, e il giallo dei covoni di grano sembra popolare i campi riarsi.

I suoi sogni ancora oggi si specchiano in quell’indimenticabile rosso rubino che tinge i calici al tramonto.

CONTATTI:

e-mail: barbmonti@yahoo.it

Canale YouTube: https://www.youtube.com/@barbaramonti3344

Instagram: https://www.instagram.com/barb.ti/

Articoli correlati

Pin It on Pinterest

Share This