Arrestati due palermitani per furto ed estorsione ai danni di un imprenditore

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PALERMO: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA DUE PALERMITANI PER FURTO ED ESTORSIONE AI DANNI DI UN IMPRENDITORE
Nelle prime ore della mattinata odierna personale della locale Squadra Mobile, diretta dal Dr. Rodolfo RUPERTI, in ottemperanza di O.C.C.C. emesse dal locale Ufficio G.I.P. su richiesta della D.D.A. di Palermo, ha eseguito in città 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di CASAMENTO Salvatore (nato a Palermo il 24/09/84) e di NOTO Antonino (nato a Palermo il 15/08/82), entrambi con svariati precedenti di Polizia, in quanto resisi responsabili, nell’occasione, dei reati di estorsione e furto.
La predetta indagine, condotta dal Proc. Agg. Dr. Leonardo AGUECI e dal Sost. Proc. D.ssa Francesca MAZZOCCO, è stata espletata dal personale della Sezione “Criminalità Organizzata” della Squadra Mobile ed è stata avviata a seguito della denuncia sporta presso gli uffici della Questura da parte del titolare di una ditta di distribuzione di beveraggi, il quale si era visto sottrarre fraudolentemente, durante uno scarico di merce in via Gustavo Roccella, un furgone, poi rinvenuto casualmente in un secondo momento, da parte di alcuni dipendenti della sua azienda, in prossimità di largo Medaglie d’Oro ( zona “Villaggio S. Rosalia”); a seguito del menzionato rinvenimento, gli impiegati della ditta erano stati percossi e minacciati (anche di morte) dai due odierni fermati, che immediatamente dopo avevano riferito agli stessi che, per ottenere la restituzione del furgone rubato (che subito dopo l’accaduto venne ovviamente spostato in altro luogo da parte dei malviventi), avrebbero dovuto versare loro la somma di 5000 euro.
A seguito della denuncia presentata, si iniziava un’intensa attività investigativa, basata sia su servizi tecnici di riscontro fotografico sia su servizi dinamici sul territorio, che consentiva agli operatori della Squadra Mobile, oltre che di rinvenire e restituire ai legittimi proprietari il furgone oggetto di appropriazione fraudolenta, anche di raccogliere numerosi elementi di prova riguardo l’effettiva esistenza di comportamenti inquadranti, nell’ambito di un processo sussuntivo, la fattispecie astratta del reato di estorsione. L’insieme degli elementi raccolti a carico dei due indagati è stato, quindi, presentato con apposita informativa di reato alla A.G. competente che, a seguito di attenta analisi ha ritenuto di emettere, a carico dei menzionati soggetti, le misure restrittive in questione.