Ormoni e impotenza

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Ormoni e impotenza: la maggior parte del testosterone è prodotto dalle cellule di Leydig nel testicolo e una piccola quota è secreta da surrene.

Ormoni e impotenza: la maggior parte del testosterone è prodotto dalle cellule di Leydig nel testicolo e una piccola quota è secreta dal surrene.
Gli ormoni maschili, gli androgeni, influenzano la crescita e lo sviluppo dell’apparato riproduttivo maschile e sono coinvolti nell’acquisizione delle caratteristiche sessuali secondarie (la barba, la muscolatura ecc.). Il loro effetto sulla libido e sul comportamento sessuale è ben noto, ma l’azione degli androgeni sul meccanismo dell’erezione non è ancora ben chiarito. E stata avanzata l’ipotesi che nell’uomo il testosterone aumenti la libido, ma non sia coinvolto direttamente nell’erezione durante il rapporto sessuale. Certi stimoli sembrano sensibili agli androgeni, certi altri stimoli no. Negli uomini affetti da impotenza con assenza di deficit di androgeni, il testosterone rappresenta la stessa efficacia del placebo nel ripristinare la potenza sessuale. La funzione sessuale maschile è influenzata probabilmente anche da altri ormoni. La maggior parte degli uomini affetti da aumento della prolattina mostrano una riduzione della libido e impotenza e spesso anche una riduzione di testosterone. L’aumento della prolattina può inibire l’azione dell’ormone lh sulla funzione delle cellule di Leydig nel testicolo. La regolazione dei livelli di testosterone nel sangue è controllata dall’asse ipotala-mo-ipofìsi-gonadico.

Normalmente 1’1-2% del testosterone totale è rappresentato dalla frazione libera, utile per l’azione sugli organi bersaglio, mentre il 97% viene trasportato nel sangue legato alle proteine plasmatiche.La maggior parte del testosterone è prodotto dalle cellule di Leydig nel testicolo e una piccola quota è secreta dal surrene. La secrezione da parte della cellula di Leydig è controllata dall’LH, sempre secreto dall’ipofisi, su stimolo del ghrh prodotto dall’ipotalamo cerebrale. Anche l’fsh viene prodotto dall’ipofisi in risposta al GnRH ipotalamico, ed è responsabile della stimolazione alla produzione di spermatozoi nel testicolo. L’ipogonadismo e la riduzione dei livelli circolanti di androgeni rappresentano il principale meccanismo coinvolto nella disfunzione erettile su base endocrina. Tuttavia nell’uomo i livelli di androgeni circolanti non sono sempre in relazione alla capacità erettile. Considerare la riduzione della concentrazione del testosterone come la sola causa dell’impotenza è probabilmente troppo semplicistico. L’ipogonadismo può essere secondario ad anomalie dell’asse ipotalamo-ipofìsario-gonadico. Una riduzione del testosterone può associarsi a livelli bassi, normali o elevati di gonado-tropine. La riduzione della concentrazione di testosterone e gonadotropine (lh e fsh) implica la presenza di una patologia a carico dell’ipotalamo o dell’ipofisi: si parla allora di ipogonadismo ipogonadotropo. Quando la riduzione dei livelli di testosterone è associata a livelli normali o aumentati di gonadotropine, si presume che la sede della patologia sia il testicolo e si parla di ipogonadismo ipergonadotropico o di insufficienza testicolare primitiva.

L’anamnesi e l’esame fisico possono essere di qualche aiuto, ma la diagnosi di certezza dell’ ipogonadismo si effettua con gli esami di laboratorio. Può essere riscontrato un ridotto volume testicolare, cosi come possibile espressione di patologie ipotalamiche e ipofisarie sono la cefalea, anomalie visive, comunque caratteri aspecifici. Il dosaggio plasmatico di testosterone è il primo passo. Se i livelli di testosterone risultano normali, si esclude la diagnosi di ipogonadismo e non risulta necessario effettuare altre valutazioni endocrinologiche. In presenza di ridotti livelli di testosterone sono necessario successive valutazioni per differenziare l’ipogonadismo ipogonadotropo da quello ipergonadotropo ed escludere l’eventuale presenza di iperprolattinemia. I valori fsh e lh differiscono generalmente a seconda che l’ipogonadismo sia secondario a patologie tersticolari o ipotala-mo-ipofìsarie.

L’incremento dei livelli di lh e fsh viene posto in relazione a una patologia testicolare primitiva. In presenza di malattie dell’ipofisi o ipotalamiche i livelli di LH e fsh risultano normali o ridotti. La diagnosi differenziale tra malattia ipotalamica e ipofisaria richiede l’esecuzione di esami di stimolazione tramite fattori che agiscono selettivamente sull’ipotalamo o sull’ipofisi.