In principio fu il fuoco

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di Paola Fagone
All’origine del processo evolutivo dell’umanità il fuoco che crea e distrugge.
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Eruzioni da coni avventizi e fessure laterali alla base del cratere di Nord-Est e Sud-Est

Molte tappe importanti hanno costellato il cammino evolutivo dell’umanità, ma la conquista per eccellenza che libera l’uomo da pesantissimi limiti, è stata la scoperta del fuoco. Non sappiamo con assoluta certezza, cosa sia realmente accaduto, non disponendo di testimonianze dirette, ma soltanto di teorie più o meno plausibili. Nella maggior parte delle ipotesi si evoca il caso, ad esempio un fulmine che cade vicino a testimoni e incendia un albero. Ma sarà stato davvero un caso? Comunque siano andate veramente le cose, da allora il progresso dell’uomo è stato inarrestabile, avendo a disposizione uno strumento di fondamentale importanza. Il fuoco infatti, determinerà il progresso scientifico, culturale e sociale. Grazie al fuoco l’uomo riusciva a tenere lontane le bestie feroci, controllare agevolmente spazi sempre più ampi, senza preoccuparsi di stare nascosto o al riparo. La fiamma ardente diventava anche luogo di incontri e attività sociali, migliorando i rapporti e la comunicazione. In tal modo si affermano i primi gruppi organizzati: le tribù o proto-tribù. Rinfrancati dall’opprimente ansia di non dovere avvistare segnali di pericolo, gli uomini ebbero anche la possibilità di guardarsi intorno e ammirare il mondo che li circondava. Liberi finalmente di osservare la natura ed i suoi fenomeni più spettacolari. Osservare il cielo notturno, scintillante e pulsante di fiammelle puntiformi, sparse a perdita d’occhio, divenne attività stimolante e appagante. Chi avrà mai acceso quei fuochi lontanissimi? E cosa rappresentavano? Queste basilari domande avrebbero posto le basi per l’edificazione di due colossali progetti culturali: l’astronomia e la religione.
Fuochi colossali, spaventosi e distruttivi, tuttavia, potevano anche giungere dalle viscere della Terra.
Lo storico Diodoro Siculo sosteneva che tra il XIII e il XII secolo a.C. le eruzioni dell’Etna furono talmente intense e numerose da indurre i Sicani, allora abitanti della fascia orientale della Sicilia, ad abbandonare precipitosamente il proprio territorio. Erano terrorizzati dall’ira del vulcano! Allo stesso tempo, un popolo proveniente dalla penisola italica, si accingeva a varcare l’attuale stretto

di Messina. Forse senza colpo ferire, occuparono un territorio vasto e ameno, dando così iniziò alla fortunata e longeva era dei Siculi.