Rapine in appartamento è allarme a Palermo, “campione” d’Italia per questo reato

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Si chiamano reati predatori quei crimini condotti con la forza e con l’inganno per impadronirsi delle cose degli altri e che comportano un contatto fisico tra il criminale e la vittima. Possono manifestarsi attraverso la destrezza o il raggiro (borseggio e truffa) oppure attraverso la violenza sulle cose o sulle persone (rapine, scippi, furto d’auto). Subire un reato è sempre una violenza psicologica, alla quale si aggiunge il danno fisico ed economico. Tale impatto psicologico può anche diventare un trauma a seconda del tipo e della gravità di reato di cui si è vittima. Ovviamente tra i peggiori crimini ci sono quelli che investono la sfera e la libertà sessuale delle vittime, che lasciano postumi fisici o psichici di forte entità. Ma c’è anche un altro misfatto che ha un fortissimo impatto nella mente di chi lo subisce: la rapina in appartamento, da non confondere con il furto in casa. Nel furto i ladri svaligiano una casa all’interno della quale non c’è nessuno, una casa vuota. Nella rapina, invece, i malviventi operano mentre il padrone di casa, o qualcuno dei suoi familiari, si trova all’interno dell’appartamento. In questo caso chi sta in casa viene minacciato con un arma, può essere immobilizzato e legato, a volte picchiato. Lo shock psicologico nasce dal vedere infranta la propria sicurezza nel luogo dove in assoluto riteniamo di essere più sicuri e protetti: la casa. E mentre per i furti in appartamento le statistiche indicano il nord Italia, ed in particolare il nord-est come la zona più martoriata, per le rapine in casa è il sud a primeggiare in questa spiacevolissima classifica. E, al sud del sud, la Sicilia vanta un tristissimo primato. Il capoluogo di provincia italiano con il più alto tasso di rapine in appartamento è Trapani, 14,4 rapine in abitazione ogni 100mila abitanti, mentre a ruota c’è Palermo, capitale italiana, tra le grandi città, per rapine in appartamento con 13,8 rapine ogni 100.000. Basta scorrere le cronache degli ultimi mesi per capire quanto il problema interessi la nostra isola. Ed è proprio dell’altro ieri la notizia della rapina in appartamento ai danni di una signora di 81 anni in quartiere periferico di Palermo, Bonagia. La donna, attirata fuori dall’appartamento con un inganno, è stata poi legata e imbavagliata. Mentre appena un anno fa le video camere a circuito chiuso ripresero la brutale rapina in appartamento con vittima una donna sola, sempre a Palermo, nel quartiere Zisa.

E purtroppo questo spiacevolissimo tipo di criminalità (non che esistano crimini piacevoli per chi li subisce), che si inserisce in un quadro di minore sicurezza nelle nostre città, vede Palermo tra i primi posti. Una città dove la sicurezza nelle strade sta diventando una utopia e dove si registrano ormai quotidianamente furti e rapine di ogni tipo e con vittime di ogni genere: dai turisti, ai negozi agli anziani a minori. Purtroppo- dice il Dirigente del Sindacato di Polizia Consap Igor Gelarda- meno si investe in sicurezza, meno sicurezza si avrà nelle strade e nelle case dei cittadini. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ed è inutile fare finta di non vedere la realtà e negare che la criminalità straniera ha assunto un peso sempre maggiore, comprovato dalle statistiche ufficiali, in questo peggiorare della sicurezza in Italia.

È una equazione logica semplicissima: mancano le risorse, mancano i poliziotti e la sicurezza diventa latitante!