Polizia di Stato. Difendersi dalle truffe. All’interno le truffe più classiche.

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PALERMO: LA CASISTICA DELLE TRUFFE E’ IN CONTINUO SVILUPPO. LA POLIZIA DI STATO DISPENSA CONSIGLI AI CITTADINI PER DIFENDERSI DA TALI REATI

 

Negli ultimi tempi in quasi tutte le grandi città si registrano, con crescente frequenza, raggiri e truffe a danno dei cittadini, in particolare anziani. La città di Palermo non è immune al fenomeno: seppur in calo, continuano a registrarsi sporadici episodi di classiche truffe, consumate per strada, da chi è abile a manipolare la buona fede di ignari cittadini.

Per evitare di incorrere in questi raggiri, la  Polizia di Stato rivolge un appello ai cittadini a non cedere alle profferte di apparenti vantaggi, proposti sotto l’ingannevole veste di irrinunciabili acquisti ed imperdibili beni a prezzi di saldo.

Tali offerte sono solitamente proposte su strada da sconosciuti, magari ben vestiti e particolarmente convincenti. In tali circostanze o, in altre analoghe, si consiglia di contattare il “113”, segnalando l’accaduto e fornendo indicazioni utili per individuare gli autori del tentato raggiro.

La casistica delle truffe è molto ampia, le più classiche sono:

 

False pietre preziose e gioielli:

(ll consolidato clichè della truffa delle pietre preziose è realizzato da un finto squattrinato che, per impellenti necessità economiche, ha l’esigenza di vendere, anche sottocosto, gemme, gioielli o altri preziosi; per rendere più convincente la truffa, al siparietto di solito si aggiungono un fantomatico orafo ed un potenziale acquirente pronti a pagare subito la merce)

 

Falsi funzionari Inps, Enel, Inpdap, ecc.:

(Si presentano alla porta di persone anziane con la scusa di dover controllare la posizione pensionistica o contributiva o, ancora, per controllare il contatore del gas, della luce ecc. ma in realtà raggirano le persone facendosi consegnare soldi o sottraendo loro beni o altre cose di valore).

 

Raggiro dello specchietto:

(Il truffatore procede a bassa velocità o si posiziona in doppia fila lungo una strada generalmente stretta ed angusta, sceglie, quale vittima del raggiro, un automobilista anziano e, simulando con il malcapitato un urto, finge un danno al suo specchietto retrovisore, chiedendone il risarcimento in via amichevole, pena il ricorso alle vie legali. La vittima, spesso sorpresa dal precipitare degli eventi, costernata dall’aver provocato il danno ed infastidita dall’idea di una grana giudiziaria, decide di accettare il compromesso proposto dal truffatore e di versargli così una somma di denaro per chiudere l’episodio in via “bonaria”).

 

Falsa beneficienza

Un signore ben vestito, 50/60 anni circa, a volte con accento straniero, si finge un medico o un rappresentante di una casa farmaceutica alla ricerca di un deposito per effettuare una donazione di medicinali a scopo di beneficenza.

Ferma un signore per strada, normalmente in quartieri borghesi, chiedendo informazioni su questo deposito: il signore ovviamente non sa niente. Passa un’altra persona che fa finta di sapere dove sia il deposito ma dice che è stato chiuso. La donazione allora può avvenire solo tramite notaio ma serve un anticipo in denaro che la persona incaricata della beneficenza non ha a disposizione in quel momento. L’anziano fermato per strada viene convinto che può contribuire alla beneficenza ricavando anche una percentuale se fornisce il denaro che serve per il notaio. Viene accompagnato a ritirare una discreta cifra ( anche qualche migliaio di euro) e poi fatto salire sull’auto insieme ai due “compari” per andare dal notaio. Durante il tragitto i truffatori si ricordano che sicuramente servirà una marca da bollo. Si fermano davanti a un tabaccaio e chiedono alla vittima di andare a comprarla. Appena il truffato scende, naturalmente, fuggono.