Ksm, Vitale (Ugl): “no ai 150 licenziamenti, respingiamo accordo capestro”

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“Riteniamo inaccettabile e fuori da ogni logica, sia a livello di diritto che umano, quanto offerto
dagli attuali vertici aziendali. I debiti sono di chi li ha fatti e non dei lavoratori che, ogni giorno,
con passione, dedizione e spirito di sacrificio, si impegnano a lavorare per portare a casa uno
stipendio già di per se da fame – afferma il segretario regionale Ugo Sicurezza Civile, Giovanni Vitale.
Da parte nostra non ci piegheremo ad avallare un accordo così folle, per mandare a casa senza un
motivo una parte di lavoratori per far pagare i debiti contratti a coloro che rimarranno”.

L’Ugl Sicurezza civile è sul piede di guerra dopo che, nei giorni scorsi, la Ksm security durante un
incontro nei locali del Centro per l’impiego di Palermo ha annunciato il licenziamento di un
numero non inferiore a 150 dipendenti e la formulazione di un nuovo contratto di prossimità per
gli altri lavoratori. Una proposta che prevede la sospensione dell’erogazione della tredicesima
mensilità per tre anni, l’azzeramento dei permessi, il mancato pagamento dei primi tre giorni di
malattia legato però ad un premio produttività basato sulla presenza, l’abbattimento del 50% della
maggiorazione dello straordinario, la non retribuzione della prima ora dello straordinario stesso,
oltre alla fuoriuscita del personale previsto per cui si sta cercando di salvare circa 40/50 unità
prossime alla pensione. Infine, dall’azienda hanno preso l’impegno a garantire il diritto di
prelazione per i licenziati, in caso di eventuali assunzioni nelle imprese del gruppo o sulle varie
procedure di trasferimento degli impiegati nell’ambito del territorio nazionale. A condizionare la
decisione, a quanto si è appreso, è un buco da svariati milioni di euro che ha messo in seria
difficoltà le casse dell’impresa, di recente al centro di vicende balzate agli onori della cronaca.

“Ci opporremo in tutti i modi e in ogni sede – conclude il sindacalista – affinché questa nuova contrattazione non veda la luce, per procedere così a far transitare il personale in altre aziende grazie alle procedure di cambio d’appalto. In tal senso, auspichiamo che le Prefetture e gli uffici regionali competenti possano

continuare a vigilare perché possa essere tutelata appieno la dignità ed il diritto di ogni singolo lavoratore”.