Arrestato per furto aggravato un giovane pregiudicato, servendosi del figlio minore per mettere a segno i furti

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Nel tardo pomeriggio di ieri, personale dell’U.P.G.S.P. ha arrestato il pluripregiudicato originario della città Noto (SR) BAFUMO Salvatore (classe 1990) per furto aggravato.

Nello specifico, gli operatori venivano inviati dalla locale Sala Operativa presso il centro commerciale denominato “Porte di Catania” e, precisamente, presso il negozio “Decathlon”, in quanto il personale di vigilanza della predetta attività aveva bloccato un uomo, che servendosi del figlio minorenne di dieci anni, aveva rubato della merce esposta sugli scaffali.

Sul posto, gli agenti prendevano contatti con la direttrice dell’attività commerciale, la quale riferiva che il BAFUMO si era presentato alle casse unitamente al figlio per pagare una canna da pesca e che non appena entrambi avevano oltrepassato le barriere antitaccheggio era scattato l’allarme, motivo per il quale si procedeva ad un controllo. Si accertava, così, che nella canna da pesca acquistata era stato appositamente sostituito l’adesivo antitaccheggio con un altro corrispondente ad un articolo di costo inferiore, in quanto il BAFUMO aveva pagato un importo di euro 10,99 a fronte del costo reale della canna pari ad euro 99,99 nonché che il bambino aveva con sé una borsa a tracolla asportata dall’area vendite contenente altra merce rubata. La merce rubata, per valore complessivo di 222 euro, veniva riconsegnata sul posto alla direttrice dell’attività commerciale, che subito dopo si recava presso gli Uffici della Questura per formalizzare la denuncia.

Il BAFUMO veniva condotto presso gli Uffici della Questura per gli accertamenti di rito a seguito dei quali si accertavano a suo carico numerosi precedenti per reati contro il patrimonio; in particolare, lo stesso risultava specializzato nella cd. “truffa dello specchietto”, tant’è che all’interno della sua autovettura veniva rinvenuto del materiale utilizzato per perpetrare quest’ultimo reato.

Pertanto, l’arrestato, su disposizione del P.M. di turno, veniva trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura in attesa della celebrazione del giudizio direttissimo, fissato per la mattinata odierna, mentre il figlio veniva affidato ai familiari.