Le disposizioni transitorie per l’anno 2017/2018 // La situazione vaccinale oggi
Salvo sorprese dell’ultimo minuto, venerdì 28 luglio la Camera dei deputati darà il via libera alla legge sulle vaccinazioni obbligatorie, già varata dal Senato con modifiche.
Il testo, che andrà in discussione mercoledì 26 p.v., non dovrebbe subire variazioni (si parla anche di voto di fiducia), e quindi gli adempimenti vaccinali e burocratici per l’iscrizione a scuola dei bambini da zero a sedici anni dovrebbero essere i seguenti:
1) All’atto dell’iscrizione le Istituzioni scolastiche hanno l’obbligo di richiedere, alternativamente, la documentazione comprovante: l’effettuazione delle vaccinazioni, l’omissione o il differimento della somministrazione del vaccino, l’esonero per intervenuta immunizzazione per malattia naturale, copia della prenotazione dell’appuntamento presso l’Asl;
2) Gli alunni non vaccinabili per ragioni di salute sono inseriti in classi nelle quali sono presenti soltanto minori vaccinati o immunizzati naturalmente (il c.d. inserimento programmato nel gregge). I dirigenti scolastici comunicano all’Asl competente per territorio, entro il 31 ottobre di ogni anno, le classi nelle quali sono presenti più di due alunni non vaccinati.
3) Il genitore può anche autocertificare l’avvenuta vaccinazione e presentare successivamente copia del libretto. Si precisa, infine, che la semplice presentazione alla Asl della richiesta di vaccinazione consente l’iscrizione a scuola, in attesa che la Asl provveda ad eseguire la vaccinazione entro la fine dell’anno scolastico.
Note – Tutte le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite, anche quando è necessario ‘recuperare’ somministrazioni che non sono state effettuate in tempo.
Per la fase di prima applicazione del provvedimento si prevede che entro il 31 ottobre 2017 per la scuola dell’obbligo e entro il 10 settembre per i nidi si presenti la relativa documentazione o l’autocertificazione per l’avvenuta vaccinazione; la relativa documentazione per l’omissione, il differimento e l’immunizzazione da malattia; copia della prenotazione dell’appuntamento per le vaccinazioni presso l’Asl. Entro il 10 marzo 2018, nel caso in cui sia stata precedentemente presentata l’autocertificazione, deve essere presentata la documentazione comprovante l’avvenuta vaccinazione.
Dall’anno 2019-2020 gli istituti dialogheranno direttamente con le Asl per accertare/verificare lo stato vaccinale degli studenti.
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I vaccini obbligatori dal 3° mese
Difterite, Tetano, Epatite B, Poliomielite, Pertosse, Haemophilus influenzae.
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I vaccini obbligatori dal 13° mese
Morbillo, Parotite, Rosolia, Varicella.
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I vaccini raccomandati
Meningococco B, Meningococco C, Pneugococco, Rotavirus.
Come è noto, da 18 anni, ovvero dal 1999 ad oggi, non era previsto alcun obbligo di vaccinazione per potersi iscrivere a scuola, dopo che per oltre trent’anni la certificazione era necessaria. Con il decreto che presto sarà legge, torna l’obbligatorietà su 10 vaccinazioni perché il nostro Paese si colloca sotto la soglia del 95% fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) come livello minimo di immunizzazione della popolazione per poter garantire sicurezza.
La decisione di tornare ora all’obbligatorietà a livello nazionale (a parte alcune Regioni che avevano già anticipato la nuova disposizione) si basa proprio sul dato allarmante relativo al calo delle vaccinazioni, che anche nel 2016 ha continuato un trend negativo delle coperture vaccinali, come confermano gli ultimi dati forniti dal Ministero della Salute.
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La situazione vaccinale oggi
Nel 2016 le coperture vaccinali a 24 mesi di età per anti-difterica, anti-polio, anti-tetanica, anti-epatite B sono al di sotto del valore del 95%, con un valore medio nazionale del 93,3%, di poco inferiore a quello del 2015 che era pari al 93,4%. Solo 6 Regioni riescono a superare la soglia del 95% per la vaccinazione anti-polio, mentre 8 sono addirittura sotto il 93%. In caso anche le coperture medie per pneumococco (88,4% nel 2016 contro 88,7% nel 20159, mentre le coperture nei confronti del meningococco C sono cresciute di 4 punti percentuali passando da 76,6% nel 2015 a 80,7% nel 2016. Per morbillo e rosolia si è arrivati all’87,3%, in crescita di due punti rispetto al 2015 ma ancora lontani dall’obiettivo del 95%. Secondo il recente rapporto Oms “World Health Statistics” son solo le coperture italiane sono tra le più basse d’Europa, ma ci sono Paesi africani che ci hanno superato!