Palermo. Confiscati beni per un valore di due milioni di euro al gioielliere palermitano Matteo Scrima

0
707
Condividi l'articolo, fallo sapere ai tuoi amici ! 

 

 

La Polizia di Stato in data odierna ha dato esecuzione ad un provvedimento di confisca definitiva, emesso dal Tribunale di Palermo – Misure di Prevenzione su proposta del Questore di Palermo, nei confronti di SCRIMA Matteo, palermitano di anni 57, organico alla famiglia mafiosa di Brancaccio.

Il provvedimento colpisce una gioielleria riconducibile alla gestione dello SCRIMA, sita a Palermo, oltre a diversi beni immobili, per un valore di due milioni di euro.

L’attività commerciale di vendita di preziosi era stata avviata dallo SCRIMA (in assenza di redditi) nel 1988. A seguito di successive vicende giudiziarie che lo avevano riguardato, questi, dal 1997, non era più comparso nella compagine societaria, pur continuando sostanzialmente a gestirla, come accertato dalle indagini svolte dai poliziotti della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo.

Il vero calibro del personaggio (con precedenti per ricettazione e riciclaggio) è emerso nel corso dell’indagine di polizia denominata “Araba Fenice”, svolta dalla Squadra Mobile di Palermo, che ha condotto ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla DDA di Palermo il 28 novembre 2011 nei confronti di 15 soggetti inseriti nella consorteria mafiosa di Brancaccio, tra i quali spiccavano LUPO Cesare, capo della famiglia e GRAVIANO Nunzia, sorella dei famosi Benedetto, Giuseppe e Filippo.

Già raggiunto da pregressi provvedimenti giudiziari, SCRIMA, si affermava nel tempo quale personaggio dotato di una spiccata pericolosità sociale, occupando un ruolo di rilievo in seno alla consorteria criminale, tanto da essere ritenuto affidatario e custode della cassa della cosca mafiosa di Brancaccio.

La considerazione di cui godeva lo SCRIMA all’interno di cosa nostra, è emersa peraltro dalla sua partecipazione alla riunione tenutasi a “Villa Pensabene” nella giornata del 07 febbraio 2011, presso l’omonimo ristorante sito in località San Lorenzo, che ha costituito uno dei più importanti summit di mafia degli ultimi anni ed al quale hanno partecipato, oltre allo stesso Matteo SCRIMA, LUPO Cesare e SACCO Antonino, altri personaggi di rilievo di famiglie mafiose del palermitano, tra i quali, CAPORRIMO Giulio cl. 69 reggente della famiglia mafiosa di Tommaso Natale, SEIDITA Salvatore cl. 37 della famiglia mafiosa della Noce, GAMBINO Alfonso cl. 41 già legato alla famiglia di SPATOLA Rosario, e Peppuccio CALASCIBETTA della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù, quest’ultimo ucciso nell’agguato del mese di settembre 2011.

L’odierno provvedimento, eseguito dagli agenti, colpisce i seguenti beni:

– Società in Nome Collettivo “F.lli SCRIMA di SCRIMA Antonio e C.” con sede a Palermo in via Lincoln;

– Un appartamento per civile abitazione sito a Palermo in Corso dei Mille;

– Due box auto siti a Palermo in corso dei Mille.