La malascuola siciliana: rassegna delle cose che non vanno e di cui nessuno si occupa

0
791
Condividi l'articolo, fallo sapere ai tuoi amici ! 

Ninni Bonacasa

Il caso dell’istituto scolastico di Pachino (Sr) sfrattato perché l’ex Provincia non ha pagato l’affitto al proprietario dell’immobile destinato a scuola, è l’ennesimo caso di malascuola siciliana orchestrata dalla Regione Siciliana anche a seguito del balletto delle competenze tra Regione, Province abolite, Enti Locali senza poteri e senza finanziamenti, e via di seguito!
Siccome della scuola non frega niente a nessuno (scusate la volgarità!), andiamo avanti così:
– con il governatore Rosario Crocetta che, fra balletti pre-elettorali e cambio di assessore a legislatura scaduta, pensa già alla sua prossima poltrona romana;
– con l’assessore Bruno Marziano che, a colpi di decreti a raffica sul dimensionamento della rete scolastica prima e sul calendario scolastico poi, si guarda bene dal fare a pieno l’assessore all’Istruzione, perché la sua mission politica è stata tutta dedicata alla Formazione professionale, peraltro senza molto successo;
– con il dirigente generale Gianni Silvia, che si guarda bene dal fare il passo più lungo della gamba, anche se potrebbe, solo se avesse alle spalle certezze politiche per operare in autonomia nel settore, magari raccogliendo preventivamente qualche suggerimento tecnico;
– con l’Assemblea Regionale immobile, che lesina i fondi destinati alla scuola nel suo complesso ed al funzionamento sempre più asfittico. Nessuno, infatti, al riguardo, può negare la forbice che separa la nostra Regione a Statuto speciale rispetto a quelle a Statuto ordinario, prima e dopo la Buona Scuola!

PREPARAZIONE CONCORSO PER DIRIGENTI SCOLASTICI
Il CERIP di Palermo (Viale delle Alpi, n. 65) organizza un percorso formativo in vista del prossimo bando.
Per informazioni e/o iscrizioni: info@ceripnews.it – Telefono: 331-4105857

A tanto va richiamato e ricordato:
– lo stato di salute degli edifici, in termini di agibilità, igienicità e sicurezza in generale, ma soprattutto antisismica;
– l’assenza totale di un piano per l’edilizia scolastica;
– le mancate risorse destinate all’implementazione dell’offerta formativa e per il controllo del fenomeno della dispersione scolastica;
– le mancate risorse per le attività ludico-sportive, per i buoni scuola e le borse di studio destinate ai meno abbienti;
per non parlare, infine, ma certo non in ordine di importanza, della mancata attuazione della legge sul diritto allo studio ed alla formazione che da anni giace nei cassetti polverosi dell’ARS e che nessuno osa, a quanto pare, tirare fuori, magari per fare spettacolo!
E così la scuola, quella che dovrebbe essere il successo della Sicilia, si appalesa come una delle tante sconfitte nostrane, con il silenzio colpevole dei politici siciliani che, a differenza di quelli nazionali, sulla scuola non spendono una sola parola, presi come sono ad accattonare posti e poltrone per un’altra legislatura.