Siracusa, Consiglio comunale, approvati i debiti fuori bilancio poi il dibattito sulla scuola Archia ma senza voto sull’atto di indirizzo

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Debiti fuori bilancio e scuola Archia: sono stati questi i punti trattati
ieri sera dal consiglio comunale. L’Assise si è sciolta per mancanza del numero legale prima di
votare l’atto di indirizzo sull’istituto comprensivo del villaggio Miano. Slitta invece a una nuova
sessione (da convocare a breve) il piano triennale della opere pubbliche, provvedimento
propedeutico al bilancio di previsione e ultimo argomento all’ordine del giorno di ieri. Prima
dell’inizio dei lavori, Salvatore Castagnino ha presentato un’interpellanza, da trattare nelle
prossime sedute, sulla situazione scolastica in città.
La seduta è ripresa dal voto sui debiti fuori bilancio, tutti approvati a maggioranza. I primi
due, hanno spiegato l’assessore al Personale, Salvatore Piccione, e il dirigente dello stesso settore,
Giuseppe Ortisi, riguardano altrettanti agenti di polizia municipale che, con sentenza definitiva del
giudice del lavoro, dopo la presentazione di decreti ingiuntivi, hanno ottenuto il pagamento dello
straordinario fatto tra il 2011 e il 2014 in occasione di festività infrasettimanali. Gli importi
corrisposti dal Comune ammontano rispettivamente a 3.809 e 2.878 euro compresi interessi,
contributi e spese legali.
Altro debito fuori bilancio riguarda il risarcimento riconosciuto a un ex dipendente dalla Rit
Engineering (azienda che gestiva l’archiviazione digitale degli atti comunali) pari a 12mila euro più
933 euro di spese legali. Il lavoratore era tra quelli che avrebbero dovuto essere assunti dal
Comune a tempo parziale dopo la cessazione della commessa assegnata alla Rit. Le assunzioni, per
effetto dei tagli imposti agli enti locali dopo l’esplosione della crisi economica, non poterono
scattare così lavoratori e Comune concordarono una somma a titolo di risarcimento. Nel dibattito,
Castagnino ha protestato per l’assenza dei sindaco, dell’assessore al Bilancio e del ragioniere
generale sostenendo, come già fatto nella seduta di lunedì, che così veniva intaccato il diritto dei
consiglieri di approfondire in aula l’argomento. Nella replica immediata, il presidente del consiglio
comunale, Santino Armaro, ha affermato che la presenza dell’Amministrazione era garantita
dall’assessore e dal dirigente che avevano firmato la proposta, sulla quale c’era pure il visto di
regolarità contabile.
Sempre in riferimento al personale comunale, il Consiglio ha riconosciuto un debito fuori
bilancio di 27mila 415 euro ad un dipendente andato in pensione nell’agosto del 2010 come
indennità sostitutiva per ferie non godute. Anche in questo caso l’importo è comprensivo di
interessi, contributi e spese legali. La sentenza è stata emessa dalla Corte d’appello di Catania.
Loredana Spuria ha contestato la decisione di riconoscere un’indennità giacché era nei
prerogative del dirigente del dipendente imporre per tempo il godimento delle ferie. Ortisi ha
chiarito che si trattava di un caso di dimissioni volontarie presentate due mesi prima e che non
c’era stato il tempo per programmare le ferie dei dipendente.
Sul tema più generale dei debiti fuori bilancio sono intervenuti Elio Di Lorenzo, che ha
chiesto che venisse fornito ai consiglieri un quadro del loro ammontare così da consentire una
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valutazione complessiva; Pippo Impallomeni, per i quali questi debiti rappresentano comunque un
danno per l’Ente e, dunque, se ci sono ancora le condizioni, bisogna agire contro i dirigenti che li
causano; Gaetano Firenze, per ribadire che, come previsto dalla legge, i debiti fuori bilancio
vengono tutti inviati alla Corte dei conti per le decisioni su eventuali danni erariali.
Il tema degli esuberi nella scuola Archia è stato affrontato grazie a una richiesta di otto
consiglieri. Alberto Palestro, primo firmatario, ha relazionato ricostruendo la vicenda del 270
esuberi e richiamando le disposizioni ministeriali che fanno riferimento al diritto di iscrizione degli
alunni nella scuola più vicina alla residenza. Poi ha anticipato la presentazione di un atto di
indirizzo che chiede: di assegnare all’Archia l’intero plesso di via Asbesta; di affidare il nuovo
plesso di via Calatabiano alla scuola Giaracà; di dare il plesso di via Temistocle alla scuola
Martoglio; nell’immediatezza, di “avviare un processo di redistribuzione parziale degli istituti
territorialmente ricadenti, con criteri di obiettività, che eviterebbe i doppi turni all’Archia”.
Castagnino ha proposto un tavolo concertazione per stabilire la reale disponibilità delle
classi in città, così da andare incontro alle esigenza dell’Archia, per poi ridiscutere la questione
quando l’Amministrazione tornerà nella disponibilità dei plessi di via Calatabiano e via Temistocle.
L’assessore alle Politiche scolastiche, Roberta Boscarino, ha illustrato le iniziative prese di
concerto con il sindaco e ha annunciato che il problema della classe in eccesso del plesso di via
Asbesta sarà risolto grazie alla disponibilità del vicino liceo classico. Poi ha confermato la decisione
di assegnare all’Archia la scuola di via Calatabiano.
Dario Tota ha attaccato la decisione di ricorrere ai doppi turni, “dannosi per i bambini”, e
ha chiesto tempi certi e risposte immediate alle esigenze delle famiglie, informando della vicenda il
ministero e le altre autorità scolastiche.
Tony Bonafede ha parlato di “dibattito demagogico” perché la questione scuola riguarda
tutta la città mentre l’Amministrazione, che pure ha a disposizione i risparmi realizzati sulle
indennità dei consiglieri comunali, non ha neppure i fondi necessari alla manutenzione
straordinaria.
Per Fortunato Minimo il problema è stato creato dalla dirigente che ha accettato più
iscrizioni di quante la scuola ne potesse accogliere. L’Amministrazione ha dato delle risposte
positive, ha concluso, e non è vero che non è stato fatto nulla.
Alessandro Acquaviva si è soffermato sul problema più generale invitando
l’Amministrazione a prevedere già nel prossimo bilancio le somme utili. Il consigliere, però, ha
sottolineato come siano ormai deteriorati i rapporti tra l’Ente e i dirigenti scolastici.
Per Simona Princiotta, è giunto il momento di essere chiari con le famiglie poiché gli alunni
stanno perdendo giorni di scuola e stanno subendo “un danno che non potrà essere recuperato”. I
290 esuberi, ha detto la consigliera, sono un fatto enorme che non può trovare soluzioni
immediate, e allora bisogna riconoscere che non ci sono le condizioni per dare risposte.
Secondo Firenze, la situazione non può essere addebitata all’assessore, che anzi sta
facendo il possibile. La responsabilità è di chi ha creato gli esuberi che, per difendere alcune
posizioni, ha finito col compromettere la didattica. Il Comune sta offrendo delle soluzioni
nell’ambito delle sue competenze, ha concluso. Quella di via Calatabiano non è la migliore
soluzione possibile “ma oggi, cosi stando le cose, lo è”.
Infine, Alfredo Foti, si è detto pessimista sul fatto che il plesso di via Calatabiano possa
essere consegnato nei tempi previsti. Foti ha evidenziato come in quella vasta zona tra Pizzuta e
villaggio Miano ci siano un’oggettiva carenza di scuole in rapporto ai residenti.
Concluso il dibattito, eleggendo un nuovo scrutatore, è stata verificata la mancanza del
numero legale necessario per mettere ai voti l’atto di indirizzo annunciato da Palestro.