II anniversario della frana di Letojanni…

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II ANNIVERSARIO DELLA FRANA DI LETOJANNI, TONINO GENOVESE (CISL): «COME SI PUÒ PROGRAMMARE PROGETTI DI CRESCITA PER IL TERRITORIO SE DUE ANNI NON SONO STATI SUFFICIENTI A LIBERARE UNA DELLE PRINCIPALI ARTERIE VIARIE DELLA SICILIA? PASSA DALLE INFRASTRUTTURE LO SVILUPPO DEL TERRITORIO»

Uno sviluppo a doppio senso di circolazione, una crescita franata e frenata. Nel secondo anniversario della frana sulla autostrada Messina-Catania, il segretario generale della Cisl Messina, Tonino Genovese, definisce «paradossale parlare di sviluppo e di crescita di un territorio quando la principale via di collegamento tra due dei maggiori capoluoghi siciliani, a distanza di due anni dall’evento, non è stata ancora ripristinata».

Genovese ricorda i proclami degli ultimi mesi, la mancanza di una «chiara traccia di programmazione. Per un territorio dalle grandi ambizioni come quello del comprensorio taorminese – afferma il segretario generale della Cisl messinese – diventa difficile programmare e progettare, beneficiando anche dell’evento del G7, piani di destagionalizzazione che darebbero maggior linfa vitale al settore turistico-alberghiero ed a tutte le attività connesse in un contesto di degrado e abbandono delle principali infrastrutture del territorio che rendono quanto mai incerta la mobilità di persone e merci e ne compromettono l’attrattività. È difficile credere che si possa procedere in maniera seria e concreta con tutti i progetti legati alle opportunità che – tra Masterplan, Patto per la Sicilia e Città Metropolitana – ammontano a circa 90 milioni di euro già previsti e finanziati dal Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) e dal CIPE».

Tonino Genovese paragona, quindi, l’esempio della Messina-Catania a quello della «famigerata» Salerno-Reggio Calabria. «Ma qui ci troviamo in una condizione ben peggiore – spiega – se due anni non sono sufficienti per risanare la principale arteria autostradale della Sicilia, da dove transita la maggior parte del flusso merci della Sicilia Orientale. Con questa condizione sarà quanto mai complicato procedere con la fase operativa di tutti quei progetti che ancora risiedono per la maggior parte nei cassetti di molti comuni e della Città Metropolitana in particolare».

Genovese denuncia la lunga latitanza delle forze politiche ed istituzionali su progetti comuni di reale crescita per un’area strategicamente importante. «Progetti che potrebbero dare sollievo all’emorragia occupazionale che ha colpito anche la fascia jonica della provincia di Messina negli ultimi anni – aggiunge il segretario della Cisl – siamo convinti che sia necessario promuovere una rete di soggetti pubblici e privati interessati allo sviluppo del territorio per evitare che gli interventi si perdano in azioni singole sconnesse da tutto il resto. Come forza sociale e sindacale ci rendiamo disponibili ad ogni confronto e ad una collaborazione attiva nella pianificazione delle attività di sviluppo del territorio, affinché situazioni come quella della frana di Letojanni non si verifichino più e possano essere l’ultima disfunzione di un territorio che ha molto da offrire, che ha già i suoi punti d’eccellenza come Santa Teresa con la bandiera blu 2017 o Taormina con la sua storia. Siamo convinti – aggiunge Valerio Bernava, responsabile zonale Cisl dell’area Ionio – che con uno sforzo di collaborazione e messa in rete delle migliori prassi questo territorio può e deve aspirare ad una crescita sia sul piano occupazionale che su quello esclusivamente economico mettendo le basi per diventare il volano di sviluppo di tutta l’area nord – orientale della Sicilia».