L’Europa contro le fake news

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Le piattaforme online e altri servizi internet offrono alle persone nuovi modi di mettersi in contatto, discutere e raccogliere informazioni. Tuttavia, la diffusione di notizie volutamente fuorvianti è un problema sempre più grave per il funzionamento delle nostre democrazie, che incide sulla percezione della realtà da parte dei cittadini europei.

Da un sondaggio “Eurobarometro” pubblicato il 17 novembre 2016 risulta che i cittadini sono preoccupati per l’indipendenza dei mezzi di comunicazione e che il livello di fiducia nei media è calato.

Il Presidente Jean-Claude Juncker ha incaricato la Commissaria per l’Economia e la società digitali Mariya Gabriel di esaminare i problemi che le piattaforme online creano per le nostre democrazie in relazione alla diffusione di informazioni false e di avviare una riflessione sulle misure necessarie a livello UE per proteggere i cittadini. La Commissaria Gabriel ha dichiarato: “La difesa del diritto dei cittadini a informazioni di qualità, una pietra angolare delle nostre democrazie, è al centro delle mie azioni. Desidero avviare un dibattito ampio e aperto sulle notizie false per affrontare questo fenomeno complesso e superare le sfide che ci attendono“.

Cittadini, social media, organi di stampa (emittenti, testate giornalistiche, agenzie di stampa etc ), ricercatori e autorità pubbliche sono tutti invitati a esprimere il loro parere durante la consultazione pubblica che si svolgerà fino a metà febbraio. La consultazione intende raccogliere pareri sulle azioni che l’UE può intraprendere per offrire ai cittadini strumenti efficaci per individuare informazioni affidabili e verificate e adattarsi alle sfide dell’era digitale.

I contributi attesi riguardano tre aspetti principali:

1) la portata del problema, ossia in che modo cittadini e parti interessate percepiscono le notizie false, quanto sono consapevoli della disinformazione online e in che misura si fidano dei media;

2) la valutazione delle misure già adottate dalle piattaforme, dai mezzi d’informazione e dalle organizzazioni della società civile per combattere la diffusione di notizie false online e i pareri sui ruoli e sulle responsabilità delle parti interessate;

3) le possibili azioni future per migliorare l’accesso dei cittadini a informazioni affidabili e verificate e impedire la diffusione della disinformazione online.