Carabinieri. Azzerati i mandamenti mafiosi di San Lorenzo Resuttana

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Dopo i recenti blitz allo Z.E.N., a Borgo Vecchio e a Santa Maria di Gesù, oltre 200 Carabinieri di Palermo, supportati da: 2 elicotteri del 9° Elinucleo di Boccadifalco, da 5 unità cinofile del Nucleo di Palermo Villagrazia, da militari del 12° Reggimento Carabinieri Sicilia e dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori Sicilia”, su delega della Procura distrettuale di Palermo, stanno eseguendo – nei mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Resuttana – un provvedimento restrittivo emesso dal GIP del Tribunale di Palermo nei confronti di 25 indagati, ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione, tutti commessi con l’aggravante del metodo e finalità mafiosi.


L’indagine ha permesso di:

  • ricostruire gli assetti e le dinamiche criminali delle famiglie mafiose di “San Lorenzo”, “Partanna Mondello”, “Tommaso Natale” e “Pallavicino/Zen” (tutte appartenenti al mandamento di “San Lorenzo”) e della famiglia mafiosa di “Resuttana” (facente invece parte dell’omonimo mandamento unitamente alle famiglie mafiose di Acquasanta e Arenella);
  • cristallizzare la storica riconducibilità del mandamento di Resuttana alla famiglia Madonia, evidenziando anche il ruolo ricoperto da Maria Angela Di Trapani, moglie dello storico boss di Resuttana, Salvino Madonia;
  • rivelare come cosa nostra, per quanto depotenziata dai risultati investigativi e giudiziari, dimostri ancora la sua perdurante capacità di avvalersi della forza di intimidazione e del vincolo associativo per costringere i commercianti ad accettare l’imposizione del pizzo.

I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che, si terrà alle ore 12.00 odierne, presso la Palazzina “M” della Procura di Palermo, presieduta dal Procuratore Capo – Francesco Lo Voi, dal Procuratore Aggiunto – Salvatore De Luca e dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo – Colonnello Antonio Di Stasio.