Caffè “Zù Totò”, l’ultimo proposito della famiglia Riina

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A poche settimana dalla morte del boss dei boss, Totò Riina, la famiglia corleonese fa ancora parlare di sé.

Antonino Ciavarello e Maria Concetta Riina (figlia del boss), rispettivamente marito e moglie, si son dati, o almeno ci hanno provato, all’imprenditoria: cialde di caffè dal marchio “Zù Totò”.

Il genero di Riina, nei giorni scorsi, con un post su Facebook ha annunciato l’idea, ponendo un quesito agli amici del social network “Se facciamo produrre le cialde di caffè ‘Zù Totò’, lo comprate?”. Molte risposte positive hanno incalzato i coniugi, che si son subito mossi nel tentativo di una raccolta fondi online, che doveva servire ad avviare l’impresa.

Le cialde dovevano servire da prevendita: per raccogliere ordini e capitali, così come emergeva dal sito posto sotto sequestro (https://zu-toto.scontrinoshop.com/). “Ci hanno sequestrato tutto senza motivo” scrivono i coniugi per giustificare la scelta di un crowdfunding (raccolta fondi), lasciando chiaramente intendere un riferimento all’ultima vicenda giudiziaria della famiglia Riina, quando, nei giorni scorsi, i carabinieri hanno notificato a Ciavarello un ordine di carcerazione (ai domiciliari) per una truffa che sarebbe stata commessa a Termini Imerese nel 2009.

La figlia del boss, morto lo scorso 17 novembre, ha già risposto con un post su Facebook alle polemiche che sono, inevitabilmente, insorte: “Buongiorno!!! Per chi un ci cala abbiamo anche olio extravergine d’oliva d’annata così su fannu scinniri Antonino Tony Ciavarello i fa parrari siempri.”