Scandalo #Bancopoli; quando la coerenza non sembra esser di “casa”

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A circa una settimana dalla fine della legislatura, vengono fuori rilevanti elementi circa il tema Bancopoli.

Il presidente dalla Consob (Commissione nazionale per le società e la Borsa), Giuseppe Vegas, in commissione d’inchiesta, rileva che Maria Elena Boschi, quando da Ministro si interessava della “salvezza”della banca del padre (nel 2015), si era recata da lui per chiedere informazioni in merito a Banca Etruria, che stava per essere accorpata alla Banca Popolare di Vicenza.

Fu allora che il MoVimento 5 Stelle le presentò la mozione di sfiducia, mozione che il centro-destra si rifiutò di votare, come Ministro, per i fatti relativi a Banca Etruria. In Parlamento, l’allora Ministro, sostenne di non essersi mai occupata ed interessata della banca del padre.

Quello che nel 2015 Matteo Renzi definì “un boomerang per il M5S”, a quanto pare sta cambiando direzione; e se è vero che il tempo porta con sé tutte le risposte… potremmo dire che il MoVimento è stato lungimirante.

“Come Mario Chiesa iniziò il declino della prima Repubblica con lo scandalo che lo coinvolse, allo stesso modo Maria Elena Boschi è il Mario Chiesa della seconda Repubblica” come scrive “il Blog delle Stelle”.

D’altronde la giovane politica italiana non sembra esser famosa per coerenza e verità. In un’intervista del 22 maggio di “In ½ ora” disse a Lucia Annunziata che avrebbe lasciato la politica se avesse vinto il NO al referendum costituzionale… conosciamo tutti l’esito. Qualche mese dopo ha giurato come sottosegretaria alla presidenza del Consiglio nel Governo Gentiloni.