ONU: +49% di migranti nel mondo rispetto al 2000

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Giunti all’ultimo mese dell’anno è giusto fare i conti con quelle che sono state le scelte prese durante il 2017; constatare la proficuità dei propri stratagemmi risulta essere fondamentale affinchè non vengano, si spera, ripetuti sempre gli stessi errori.

A fare i conti anche l’Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite), l’organizzazione intergovernativa che si occupa di favorire soluzioni pacifiche sulle controversie internazionali promuovendo il rispetto dei diritti umani.

In tema di migrazione c’è stato un aumento del +49% rispetto al 2000 ed un aumento del +18% rispetto al 2010; risultano, pertanto, essere 258milioni i migranti del mondo.

Il 60 per cento delle persone che hanno deciso di lasciare il loro Paese nativo per andare a vivere altrove, con aspettative di un tenore di vita migliore, hanno scelto l’Asia (80milioni) e l’Europa (78milioni), seguono l’America (58milioni) e l’Africa (25milioni).

L’Italia, nella fattispecie, è all’undicesimo posto con 5.9milioni di migranti; nel 2000 erano 2.1milioni.

Tra il genus “migrante” abbiamo le species “rifugiato” e “richiedente asilo”; il loro numero è stato stimato in meno di 26milioni di persone.

Liu Zhenmin, Sottosegretario generale per gli affari economici e sociali dell’Onu, afferma che si tratta di dati ufficili, fondamentali per combattere le percezioni errate sulla migrazione.

Lo studio approfondito del fenomeno, ha messo in rilievo un punto fondamentale: i migranti si sono rilevati indispensabili per la crescita demografica in alcuni Paesi, come il Nord America e l’Oceania; ma uno studio “da vicino” non può non tener conto del business che caratterizza il caso e dell’inevitabile rapporto con la politica interna dei Paesi.

In attesa del 2018 per l’adozione di un “moderno” patto globale tra i Paesi firmatari della Dichiarazione di New York, ricordiamo che gli Stati Uniti di Trump hanno deciso di ritirarsi per poter fare “a proprio modo”, abbandonando così i vincoli della Dichiarazione.