Sciopero politico del personale sanitario: #primadivotarepensaallasalute

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Ieri si è svolto lo sciopero sanitario. 24h per protestare contro l’insufficienza del finanziamento previsto per il Fondo sanitario nazionale 2018, per i ritardi della stabilizzazione del precariato e per l’esiguità delle risorse assegnate ai contratti di lavoro.

Circa il 70% tra medici, dirigenti sanitari e veterinari della sanità pubblica uniti contro una politica di Governo che non sembra soddisfarli. A sostenerli la maggior parte dei sindacati.

Altro tema caldo dello siopero dei camici bianchi è senz’altro dato dalle condizioni, non proprio ottimali, cui spesso, forse troppo spesso, sono costretti a svolgere il proprio lavoro: “il sistema è spinto al massimo; troppe ore di lavoro straordinario con poche possibilità di un adeguato riposo.”

La Legge di Bilancio fa leva sulle tasse in merito alle sigarette, che valgono circa 600milioni e, se così fosse, ne mancherebbero meno della metà per finanziare la nuova stagione contrattuale.

Si tratta quindi di un vero e proprio sciopero politico.

“Siamo all’epilogo di un processo di de-potenziamento del servizio sanitario pubblico che parte da un evidente sottofinanziamento del sistema; si sviluppa attraverso modelli organizzativi tendenti ad una sanità a costi sempre più bassi e mira ad impoverire il lavoro dei sanitari, in particolare il lavoro medico le cui condizioni di disagio lavorativo sono sempre più evidenti. Questa è l’evidenza dei fatti e questo è il motivo dello siopero”, così come ha dichiarato Guido Quici presidente di Cimo Cida.