La Cgil porta la sua solidarietà a Biagio Conte.

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Gatto: “Raccolto il suo appello. Inclusione sociale, solidarietà, tutela di chi perde il lavoro e la casa fanno piena parte della nostra missione”.

La Cgil si è recata questo pomeriggio a manifestare solidarietà a Biagio Conte, che oggi ha lasciato la Missione Speranza e Carità e dorme sotto i portici del palazzo delle Poste per protestare contro la drammatica situazione dei senza tetto e dei senza lavoro a Palermo. La Cgil ha condiviso le preoccupazioni di Biagio Conte racchiuse in un appello da lui rivolto a tutte le città e alle regioni d’Italia con la richiesta di rispondere ai bisogni della gente e “ascoltare il grido disperato di chi perde il lavoro e la casa”.

Durante l’incontro, Biagio Conte è rimasto sdraiato nel suo giaciglio. “Ho iniziato 27 anni fa a dormire sotto i portici e nei vagoni e ora ritorno per strada per stare accanto a chi non ha una casa. La povertà aumenta, ci sono intere famiglie senza un tetto, la Missione non può tamponare tutto, dobbiamo essere tutti a dare un contribuito. Non possiamo restare spettatori e fare vincere ancora l’egoismo e l’indifferenza – ha detto Biagio Conte, stringendo le mani dal suo giaciglio ai rappresentanti della Cgil Palermo e spiegando di aver deciso di “abbandonarsi” anche lui per strada per solidarizzare con chi è morto per il freddo e con chi dorme ancora per terra – Per rispondere al disagio e alle difficoltà del povero e del senza tetto non c’è bisogno di cose eclatanti, di grandi manovre. Bisogna dare loro quell’affetto, quell’amore e quella speranza che li faccia sentire di nuovo parte della società. Siamo rimasti scioccati dall’ultima morte di un clochard a Capodanno. Non riesco a essere tranquillo, non mangio e non dormo sapendo che tante persone vivono per strada”.

“Il numero delle famiglie senza casa aumenta e le risposte di sostegno al reddito e di una soluzione abitativa per le persone in difficoltà sono insufficienti – ha detto Alessia Gatto, della segreteria Cgil Palermo, parlando con Biagio Conte, che ha ringraziato il sindacato nel suo ruolo di tutela dei diritti, inclusione sociale e solidarietà – E’ impossibile non levare un grido di disperazione nel momento in cui si perde il lavoro, si perde la casa e la speranza di riscattarsi. Dobbiamo rimettere al centro il lavoro e la dignità della persona e chiedere alle istituzioni di intervenire con il sostegno necessario”.