Se i sospetti dello zampino del “terrore Isis” potevano aleggiare tra i nostri pensieri, dopo il comunicato ufficiale il pensiero si fa concreto: il kamikaze che ieri mattina si è lasciato esplodere dinanzi la sede di “Save The Children” a Jalalabad City era un loro uomo.
Il loro comunicato ufficiale sostiene che “tre martiri hanno preso parte all’attacco contro fondazioni britanniche e svedesi e contro istituzioni governative afghane“, con espliciti riferimenti agli attacchi contro il Comitato svedese per gli affari umanitari e all’ufficio del ministero afghano per le donne.
Tra le 9 vittime tre operatori dell’associazione e moltissimi feriti.