Ipab in subbuglio. M5S: “necessari ulteriori chiarimenti”

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Con un’interrogazione presentata dal M5S, il gruppo parlamentare dei Cinquestelle all’Ars chiede al Governo regionale chiarimenti in merito alle revoche e alla mancata sostituzione dei  componenti dei Cda degli Istituti pubblici di assistenza e beneficenza in Sicilia, decisa dall’assessore regionale alla Famiglia Mariella Ippolito. Il M5S teme la paralisi delle attività degli Enti che vivono già una situazione drammatica e chiede al Governo di designare i nuovi componenti.

“Il Dipartimento regionale famiglia e politiche sociali – dicono le deputate regionali del M5S, Valentina Palmeri e Angela Foti –  cinque giorni fa ha pubblicato 20 provvedimenti di revoca dei numerosi consiglieri d’amministrazione, iscritti all’albo dei consiglieri, nominati in quota Regione, senza indicarne di nuovi né in alternativa designare eventuali commissari straordinari. Siamo preoccupati perché l’effetto potrebbe essere quello del blocco delle attività degli Istituti per l’impossibilità ad operare a causa della mancanza del numero di consiglieri necessari a raggiungere i quorum deliberativi”.

 “Non ha senso lasciare gli enti senza governance ma i fatti parlano chiaro –  aggiunge Foti –  prova ne sia che l’assessore alla Famiglia non ha ritenuto opportuno dare seguito a nuove nomine. Non vorremmo trattasi di un mero spoil system da campagna elettorale, vista la veste da candidata dell’assessore”.

Sono oltre 130 gli Istituti pubblici di assistenza e beneficenza in Sicilia, molti dei quali a rischio default con disavanzi di bilancio per milioni di euro. Il M5S ha già presentato un disegno di legge – a firma della parlamentare Angela Foti – di riforma delle Ipab. La Regione siciliana a 18 anni dalla sua entrata in vigore non ha ancora recepito la legge nazionale di riordino del settore. Non a caso, il Ddl ha l’obiettivo, in un’ottica di razionalizzazione del sistema, di trasformare questi Istituti pubblici in aziende di servizi alla persona, attraverso protocolli di intesa con le Aziende sanitarie provinciali (Asp), per erogare prestazioni sociosanitarie ad elevata integrazione sanitaria – assicurate finora dalle Asp e comprese nei Lea (Livelli essenziali di assistenza sanitaria) – con le modalità indicate dalla legge nazionale e dai piani nazionali e regionali.