Seguendo le linee guida della Strategia per il mercato unico del 2015, promossa dalla Commissione Europea con l’obiettivo di valorizzare le potenzialità delle piccole e medie imprese e start-up all’interno del mercato unico, lo scorso 29 novembre la Commissione ha presentato misure volte a garantire la tutela efficace dei diritti di proprietà intellettuale, incoraggiando le imprese a investire in innovazione e creatività. L’importanza del valorizzare le capacità di innovazione delle imprese europee è evidente dalle parole del commissario Katainen, Vicepresidente della Commissione responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, il quale affermando che “La crescita economica e la competitività dell’Europa dipendono in larga misura dagli investimenti dei nostri numerosi imprenditori” rende bene l’idea della volontà della Commissione di voler perseguire la strada della tutela delle aziende quali motori dello sviluppo europeo. I punti fondamentali delle dette misure comprendono vari ambiti.
In primo luogo, rafforzare la lotta alla contraffazione e alla pirateria. Il mercato di merce contraffatta riguarda una fetta non indifferente delle importazioni dell’UE, con un 5% che quantitativamente si traduce in 85 miliardi di euro annui. L’azione di enforcement che l’Unione vuole attuare mira perciò sia a sottrarre i flussi finanziari di coloro che violano il diritto di proprietà intellettuale attraverso attività criminose (seguendo la cosiddetta scia del denaro piuttosto che dei singoli individui) sia a incoraggiare negoziazioni equilibrate ed eque nella concessione di licenze, premiando le imprese più innovative e permettendo di valorizzare le tecnologie capaci di rendere il prodotto più competitivo e meno facilmente contraffabile.
In secondo luogo, la strategia promossa dalla Commissione UE si pone l’obiettivo di garantire un livello uniformemente elevato di tutela giuridica e un quadro giudiziario prevedibile in tutte l’UE. La direttiva del 2004 in materia di rispetto dei diritti di proprietà intellettuale è stata sottoposta nel corso degli anni a un processo interpretativo in alcuni casi difforme ed eterogeneo da parte degli Stati Membri: in questo senso si cerca di fornire una linea che eviti problemi interpretativi e garantisca una maggiore tutela giuridica della proprietà intellettuale. A ciò la Commissione aggiunge l’importanza di un ruolo attivo da parte degli Stati nel pubblicare e condividere sentenze precedenti riguardanti la proprietà intellettuale così da fornire un precedente giuridico utile per l’implementazione della direttiva.
Sempre sulla linea d’azione che le imprese devono intraprendere, viene sottolineata un terzo punto fondamentale, ossia incoraggiare l’impresa a lottare contro le violazioni della proprietà intellettuale. Partendo dalla già corroborata efficacia del Protocollo d’Intesa sulla vendita online di merci contraffatte, con il quale si è riusciti a favorire lo sviluppo dell’e-commerce unitamente ad un controllo sistematico della natura non contraffatta della merce commercializzata, la Commissione promuove attivamente ogni iniziativa delle industrie volta a combattere la contraffazione, tra le quali possiamo certo annoverare gli accordi volontari sulla pubblicità su siti web, sui servizi di pagamento e su trasporti e spedizione.
A livello di attuazione preventiva, la nuova politica si impegna a ridurre il volume dei prodotti contraffatti che raggiungono il mercato dell’UE attraverso accordi di cooperazione con i paesi terzi (Cina, Asia sudorientale, America Latina) dai quali proviene il quantitativo più elevato di merce contraffatta. A questa linea cooperativa si incorpora anche l’istituzione di una watch list per monitorare i mercati che avrebbero partecipato o potrebbero partecipare a gravi violazioni della proprietà intellettuale.
Infine il progetto prevede anche l’istituzione di un sistema equilibrato a tutela dei brevetti essenziali, quali quelli relativi a tecnologie fondamentali come Wi-Fi o 4G. Questa linea d’azione si estende su un doppio binario: da un lato, favorire l’accesso dei fabbricanti di prodotti a tali tecnologie mediante concessione di licenze che siano trasparenti e controllabili, dall’altro remunerare gli investimenti in ricerca e sviluppo effettuati dai proprietari di tali brevetti, incentivandoli a rendere le tecnologie derivanti dai brevetti stessi accessibili.