Dieci anni di REACH. Il regolamento UE che disciplina, tra l’altro, l’autorizzazione di pressoché tutte le sostanze chimiche a livello europeo compie 10 anni. Il regolamento è nato allo scopo di rendere i prodotti che usiamo tutti i giorni più sicuri per i consumatori, i lavoratori e l’ambiente, aumentare le restrizioni sul divieto di utilizzo di sostanze chimiche nocive, sostituire le sostanze più pericolose con alternative più sicure, promuovere metodi alternativi contro la sperimentazione animale e realizzare una raccolta dati completa per la sicurezza delle sostanze chimiche sul mercato unico dell’UE.
Come ha dichiarato il Commissario per l’ambiente Karmenu Vella: “Gran parte degli europei si preoccupa dell’esposizione a sostanze chimiche pericolose. Grazie al regolamento REACH, l’UE risponde in maniera valida a queste preoccupazioni, diffondendo informazioni sulle sostanze chimiche e proibendo le sostanze nocive sul mercato dell’UE. REACH è già fonte di ispirazione per la normativa in materia di sostanze chimiche in altri Paesi; un ulteriore perfezionamento ci permetterà di tutelare ancora meglio la salute dei cittadini e l’ambiente“
Per rendere questi traguardi realizzabili, in linea con il principio “chi inquina paga”, il regolamento REACH ha spostato l’onere della prova sull’industria, rendendola responsabile della sicurezza delle sostanze chimiche lungo la catena di approvvigionamento così che spetti alle imprese individuare e gestire i rischi legati alle sostanze chimiche e dimostrare in che modo sia possibile utilizzare tali sostanze in sicurezza. Al tempo stesso, lo spostamento di responsabilità ha favorito una maggiore cooperazione tra le imprese, migliorandone la comunicazione lungo la catena di approvvigionamento e promuovendo lo sviluppo di strumenti per guidare e assistere le imprese e le autorità pubbliche nell’attuazione del regolamento.
REACH è entrato in vigore nel 2007, quando ha sostituito il precedente quadro legislativo per le sostanze chimiche nell’UE, che era stato adottato tra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70. Secondo il vigente regolamento, la procedura di registrazione ha avuto inizio nel 2009, e il primo termine per la registrazione era fissato al 2010. La fase di preregistrazione (indispensabile invece per poter registrare le sostanze esistenti entro i termini scaglionati) ha avuto luogo nel 2008. Giunto in scadenza il piano di azione decennale di REACH (la data del 31 maggio 2018 è fissata come termine ultimo entro cui le imprese possono registrare le sostanze chimiche che producono, importano o immettono sul mercato dell’UE in quantità superiori a una tonnellata l’anno), la Commissione europea ha proposto il 5 marzo scorso misure per implementarne ulteriormente l’attuazione. Gli obiettivi di questo pacchetto sono migliorare la qualità dei fascicoli di registrazione presentati dalle imprese, semplificare il processo generale di autorizzazione, garantire condizioni di parità tra le imprese dell’UE e quelle di paesi terzi nonché continuare a sostenere le PMI nel loro sforzo di conformarsi alla normativa e di rafforzare l’applicazione di quest’ultima da parte delle autorità nazionali.