Per il Tar Milano la refezione scolastica non riguarda il diritto all’istruzione ma un servizio meramente strumentale, pertanto negata la mensa ai figli dei genitori che non pagano la retta
Può essere negata la mensa scolastica ai figli dei genitori che non pagano la retta! Lo ha stabilito, con sentenza n. 556/2018, il Tar di Milano secondo il quale la refezione non riguarda il diritto all’istruzione bensì un servizio meramente strumentale all’attività scolastica. è un diritto, ma si configura come un interesse.
In forza di tale principio, così il Tar ha rigettato il ricorso contro il comune di Corsico responsabile della non ammissione al servizio mensa delle scuole comunali di figli dei genitori morosi, che non avevano versato il contributo per quel servizio.
L’amministrazione comunale di Corsico, con propria delibera, aveva deciso di estromettere dal servizio mensa i bambini «appartenenti a nuclei familiari che presentino morosità», ad eccezione dei casi «di comprovata e documentata condizione di gravità socio-economica della famiglia».
A supporto della delibera il mancato incasso di 1 milione e 227mila euro.
Il ricorso, peraltro considerato dai giudici del Tar “inammissibile” perché non depositato dai genitori ma da un’associazione non titolati a farlo, ha spinto i giudici amministrativi ad entrare comunque nel merito, e forse eccedendo (sic!), e puntualizzare che l’ente locale in questione non ha alcun obbligo di istituire ed organizzare il servizio di mensa scolastica; nel caso in cui decida di farlo può decidere «la misura percentuale finanziabile con risorse comunali e quella da coprire mediante contribuzione degli utenti».
Per il Tar, insomma, il servizio di refezione scolastica non rientra nel «diritto all’istruzione», ma risulta solo «strumentale all’attività scolastica», a domanda individuale e che ben potrebbe non essere istituito!
CERIPNEWS LA NOTA XVIII-09/03/2018-06:00