Riduzione del rischio nell’Unione bancaria: misure della Commissione per una riduzione più veloce dei crediti deteriorati nel settore bancario
Negli ultimi anni l’UE ha ridotto sensibilmente i rischi che pesano sul settore bancario. Dal 2014 le banche sottoposte alla vigilanza della Banca centrale europea hanno migliorato sensibilmente le riserve di liquidità grazie alle considerevoli misure di regolamentazione adottate, che saranno rafforzate ulteriormente dal pacchetto sulla riduzione del rischio nelle banche proposto dalla Commissione a novembre 2016.
Nonostante i considerevoli progressi compiuti, i crediti deteriorati e il loro futuro accumulo rappresentano uno dei grandi rischi residui nel sistema bancario europeo, una questione che è necessario risolvere per poter completare l’Unione bancaria. Ma cosa si intende per credito deteriorato? Si parla di credito deteriorato quando il debitore non è in grado di rispettare il calendario di rimborso del capitale o degli interessi, ossia quando la rata di pagamento è scaduta da oltre 90 giorni o quando si considera improbabile che il prestito possa essere rimborsato. Il 14 marzo scorso, la Commissione europea ha presentato un pacchetto di misure ad ampio respiro volto a non solo a ridurre la presenza dei crediti deteriorati nel sistema bancario dei Paesi UE ma anche a prevenirne l’eventuale accumulo nelle generazioni future.
Questa misura prevede la cooperazione congiunta delle istituzioni comunitarie, dell’Autorità di vigilanza della BCE e degli enti creditizi, dotando così le banche della solidità necessaria a svolgere il ruolo indispensabile di finanziatrici dell’economia e sostenitrici della crescita.
Entrando nel dettaglio, la linea d’azione della Commissione UE vuole svilupparsi lungo quattro direttrici principali: assicurare che le banche accantonino fondi a copertura dei rischi insiti nei prestiti futuri che potrebbero deteriorarsi, incoraggiare lo sviluppo di mercati secondari sui quali le banche possano vendere i crediti deteriorati a soggetti attivi nella gestione dei crediti e ad investitori, agevolare il recupero crediti e assistere gli Stati membri che lo desiderano nel processo di ristrutturazione delle banche fornendo orientamenti non vincolanti.
Nel presentare queste nuove misure, il Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali Dombrovskis ha rimarcato l’importanza di questa azione per ridare vigore all’apparato economico-bancario europeo. “Ora che l’Europa e la sua economia riacquistano vigore, l’Europa deve sfruttare questo slancio per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati, compiendo quell’intervento essenziale per ridurre ulteriormente i rischi che pesano sul settore bancario europeo e rafforzarne la resilienza.
Riducendo i crediti deteriorati che hanno in bilancio le banche potranno aumentare l’erogazione di prestiti alle famiglie e alle imprese. Le nostre proposte muovono dalla sensibile riduzione del rischio già realizzata negli ultimi anni e devono costituire parte integrante del completamento dell’Unione bancaria attraverso la riduzione e la condivisione del rischi”.
Le principali linee d’azione del pacchetto di misure presentate si prefiggono di soddisfare quattro obiettivi focali. In primo luogo, garantire la disponibilità nelle banche per una copertura sufficiente delle perdite sui crediti deteriorati futuri mediante un regolamento modificativo di quello preesistente sui requisiti patrimoniali. In secondo luogo, permettere un’esecuzione extragiudiziale accelerata dei prestiti coperti da garanzia reale. In terzo luogo, sviluppare ulteriormente i mercati secondari dei crediti deteriorati e infine offrire agli Stati Membri schemi tecnici orientativi per l’istituzione di società nazionali di gestione di attivi nel pieno rispetto delle norme UE vigenti nel settore bancario e in materia di aiuti di Stato.