Rifiuti. Sicilia, monta la polemica sulle decisioni della giunta Musumeci

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“La decisione della giunta Musumeci in tema di rifiuti, che scarica sui comuni enormi responsabilità e costi aggiuntivi che rischiano di accrescere il numero di enti locali in dissesto, appare ingiusta ed incomprensibile. Il Partito Democratico ritiene che i comuni vadano invece accompagnati nella risoluzione dei problemi prevedendo modi e forme più adeguate agli standard di legge”: così Anthony Barbagallo parlamentare regionale del Pd e componente della commissione Territorio Ambiente e Rifiuti all’Ars. “L’ordinanza numero 4 del 7 giugno del Presidente della Regione Siciliana sancisce infatti nuovi oneri in capo ai comuni che non raggiungono il 35 per cento di raccolta differenziata – prosegue Barbagallo – costringendoli ad inviare a spese proprie l’indifferenziato all’estero. Alla luce delle possibili azioni di alcune amministrazioni comunali, tutto questo potrà essere oggetto di valutazione giudiziaria nelle sedi preposte. Per quel che ci riguarda, il Pd all’Ars farà la sua parte: chiederemo una immediata audizione dell’assessore all’Energia Pierobon in quarta commissione per rettificare l’ordinanza e trovare soluzioni alternative che vadano nella direzione di un reale e serio coordinamento del sistema della raccolta e gestione dei rifiuti d’intesa con i comuni siciliani”.

Anche il deputato del Movimento 5 Stelle, Giampiero Trizzino, durante i lavori d’aula a Palazzo dei Normanni ha detto la sua: “Qualche giorno fa, dopo due settimane di studi, la Commissione Ambiente, di cui sono componente, ha espresso parere favorevole sul Piano stralcio dei rifiuti, firmato dall’assessore Pierobon. Parere favorevole è stato espresso anche dal gruppo del Movimento 5 Stelle, per dare un segnale positivo verso la risoluzione del problema. Il piano stralcio, valido per un anno, contiene criteri che i Comuni siciliani devono adempiere. La commissione ha studiato per due settimane questo documento e poi ha espresso il suo parere. Poi il 7 giugno, con una norma diametralmente opposta, viene sconfessato tutto il lavoro della Commissione ambiente, perche’ l’ordinanza del 7 giugno stabilisce aspetti completamente diversi. Abbiamo, così, una situazione in cui l’assessore Pierobon stabilisce un piano di rientro per l’emergenza rifiuti e tre giorni dopo, Musumeci ne stabilisce un’altra”.

“Nel piano stralcio – ha proseguito Trizzino – è previsto che si raggiunga il 65 per cento di differenziata in cinque anni. Il Comune di Palermo oggi è a quota 10 per cento. Secondo l’ordinanza firmata da Musumeci, invece, entro la fine di questo mese tutti i comuni devono raggiungere il 35 per cento. E’ chiaro che il presidente Musumeci ha preso un abbaglio. E poi pone interamente a carico dei comuni il trasferimento fuori regione dei rifiuti”.