Siracusa. Fiera del Sud: arresti per bancarotta e frode fiscale

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Imponente operazione della Guardia di Finanza di Palermo e Siracusa, coordinata dalla Procura nei confronti del Gruppo Frontino. Due distinti provvedimenti disposti dal GIP del Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini.

Le Fiamme Gialle di Palermo hanno eseguito un decreto di misure cautelari nei confronti di Davide Venezia, Alfredo Sapienza e Rosa Gibilisco, indagati per bancarotta fraudolenta e frode fiscale nella costruzione del centro commerciale “Fiera del Sud” di Siracusa. Una quarta misura cautelare e’ in corso di esecuzione.

I finanzieri hanno accertato che gli amministratori di diritto succedutesi nel tempo e quello di fatto della Codaf Srl “distraevano somme per oltre 250 mila euro eseguendo pagamenti non giustificati” celando “maggiori perdite per quasi 3,5 milioni di euro”. Eseguiti sequestri di beni immobili e quote societarie pari a 2 milioni di euro, della societa’ proprietaria del centro commerciale il cui valore e’ stato stimato in circa 29 milioni di euro.

La seconda operazione della guardia di Finanza di Siracusa riguarda le vicende relative alla costruzione ed apertura del Centro commerciale “Fiera del Sud”, originariamente di proprieta’ della societa’ Open Land S.r.l., successivamente per cessione di ramo d’azienda della Emmea S.r.l. ed infine di altra azienda riconducibile alla famiglia “Frontino”. Indagate, in concorso tra loro, per truffa 10 persone individuate tra amministratori di fatto e di diritto ovvero procuratori di societa’ facenti parte del “Gruppo Frontino”, nonche’ il contabile delle stesse societa’. Si tratta di Concetta Frontino, Daniela Frontino, Maria Cimino, Rosa Gibilisco, Alfredo Sapienza, Davide Venezia, Oumar Aidara, Adama Zombo, Graziano Del Greco e Salvatore Noto. Agli indagati si contestano una serie di truffe contrattuali, finalizzate a consentire al Gruppo imprenditoriale Frontino di edificare il Centro Commerciale “Fiera del Sud” eludendo fraudolentemente i debiti contratti nei confronti dei subappaltatori che avevano realizzato le diverse opere infrastrutturali. L’immobile sequestrato e’ stato affidato in custodia ad un Amministratore giudiziario appositamente nominato dalla locale procura della Repubblica.