Una tavola rotonda sul tema del femminicidio a Palermo presso Palazzo Ziino.

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Due ore di confronto intense ieri in occasione della prima tavola rotonda della settimana della disabilità organizzata da unalottaxlavita onlus, l’associazione presieduta da Gabriele Montera .
Il femminicidio, l’importanza di curare le relazioni  umane già dalla tenera età per evitarlo, l’intervento manchevole dello Stato: questi i temi caldi ieri, martedì 9 aprile a partire dalle  ore 16.30 in occasione della prima tavola rotonda della settimana della disabilità a Palazzo Ziino organizzata da unalottaxlavita onlus.  La poetessa Maria Concetta Ucciardi ha aperto la tavola rotonda recitando una poesia sul tema trattato. A moderare l’incontro è stata la dottoressa Claudia Tripi psicologa psicoterapeuta, nonché vicepresidente nazionale di unalottaxlavita onlus. Partendo da alcune tele raffiguranti la donna è stato trattato il tema del femminicidio. Presente il vicequestore di Palermo, la dottoressa Rosaria Maida, anche in qualità di componente della rete antiviolenza Palermo. Interventi del presidente nazionale di unalottaxlavita onlus Gabriele Montera e del Maestro Filippo Lo Iacono. A relazionare il vicepresidente dell’associazione A.F.I.Pre.S. dottoressa Viviana Cutaia, la dottoressa Daniela Dioguardi responsabile archivio U.D.I. Palermo, la dottoressa Valeria  Ajovalasit presidente nazionale di Arcidonna, la dottoressa Valentina Schirò biologa nutrizionista,  l’avvocato Antonella Giotti comandante della Legione Giovanna D’arco del Sovrano Ordine Monastico Militare dei Cavalieri Templari Federiciani, Alessandro Potenzano presidente ASDC Self Defence Academy, Pietro Imbornone referente Sicilia Italia dei Diritti e l’attrice, modella e showgirl Jessica Tornabene.           Molto sentito e condiviso il pensiero della dottoressa Ajovalasit: “Come Arcidonna ci siamo sempre interrogati  sulle relazioni umane mutate, perché il  soggetto femminile è mutato mentre il maschile ha avuto un processo più lento, da qui l’importanza di una buona relazione fra i soggetti maschili e quelli femminili nelle giovani generazioni sin dalla piccolissima età. Negli altri paesi europei – ha continuato – si punta molto all’educazione sentimentale,  in Italia invece giochiamo e non affrontiamo i problemi strutturali di questo paese”.