L’avv. Gian Ettore Gassani: “I bambini devono mangiare!” | INTERVISTA

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di Daniela Cavallini

Amiche ed Amici carissimi, il momento che stiamo attraversando non è certo dei migliori e l’unica superstite pare essere l’esasperazione. Inutile negarlo:  l’Italia, come il resto del Mondo, soffre! La maggior parte delle Aziende è in difficoltà, i mercati finanziari segnalano incertezza, i media riferiscono notizie allarmanti. È il panico. Si teme il “dopo” coronavirus, avvertendo un livello di paura ora scevro dall’alibi collettivo. Oggi, stiamo interiorizzando il disagio e la difficoltà psicologica a farvi  fronte. La convivenza forzata h24 pone ad alto rischio d’irreversibile violenza i tanti legami sentimentali già precari. Alcune persone e famiglie vivono il dramma della fame… non possono fare la spesa! V’immaginate avere fame e non poter sfamare neppure i vostri figli?!  Di tutto questo parliamo con il Presidente Nazionale degli Avvocati Matrimonialisti – Avv. Gian Ettore Gassani – che, nell’intervista che segue,  ci rivela la Sua proposta di Legge orientata alla salvaguardia della Famiglia.

Daniela Cavallini:

Benvenuto Avvocato Gassani. Qual è il suo pensiero in merito al contesto attuale?

Avv. Gian Ettore Gassani:

Innanzitutto, rendiamoci conto che stiamo vivendo una pandemia nella pandemia. Le coppie in crisi, ascrivibili alle varie declinazioni, sono molte – peraltro, talune già in fase di separazione – e l’esasperazione, sollecitata a dismisura dalla coabitazione forzata, aumenta in modo esponenziale la violenza domestica sia fisica che psicologica. Quest’ultimo aspetto è altresì aggravato dall’impossibilità della vittima di uscire da casa per recarsi nelle opportune sedi ad esporre denuncia.

Lei pensi, ad esempio, ad una coppia “asimmetrica” – vale a dire due persone che nel tempo hanno intrapreso  percorsi di crescita differenti e si sono allontanate sino ad essere incompatibili – forzate h24 alla coabitazione, magari relegate in un appartamento di ingenerosa metratura. Nell’impossibilità di prendere le distanze dai litigi concedendosi una passeggiata, l’esplosione è in agguato, tanto che, al termine delle restrizioni imposte dal coronavirus, si prevede il picco di separazioni.

A questo è inevitabile aggiungere il malumore di chi vive una relazione extraconiugale ed è costretto alla convivenza con l’attuale  coniuge, non potendo neppure telefonare liberamente.

Daniela Cavallini:

Avv. Gassani, lei attualmente riceve – seppure con i mezzi ad oggi disponibili – richieste di separazioni?

Avv. Gian Ettore Gassani:

Sì, ma è tutto bloccato. Noi avvocati ci stiamo prodigando nell’esortare  quantomeno lo spirito attendista,  divulgando tra i nostri assistiti – anche i potenziali –  il principio di convincimento alla non belligeranza tra i coniugi, ma mi creda è molto difficile ottenere il risultato sperato. Coloro che hanno già presentato ricorso e sono in fase di separazione, vedono bloccata la personale evoluzione privi persino della rassicurazione donata da una data di scadenza. Una condizione limbistica, percepita come prigionia.  L’esplosione è costantemente in agguato. Convivere con il “futuro ex coniuge” è esasperante. E, dall’esasperazione al dramma… il passo può essere davvero molto breve.

Daniela Cavallini:

All’enorme problema sin a qui esposto, dramma nel dramma, si aggiunge la carenza di risorse economiche, che, per le fasce più deboli, corrisponde ad una vera e propria condanna alla fame. No, non alla “fame” di realizzazione personale, carriera, ascesa sociale, soddisfacimento desideri ecc., bensì all’inimmaginabile (per noi!) fame della pancia vuotaLa piramide di Maslow che, erroneamente, consideravamo sovvertibile, data la scontatezza attribuita ai cd “bisogni primari”, oggi ci richiama repentinamente alla brusca e sconosciuta nuova realtà.  Pertanto, l’aspetto economico delle famiglie ascrivibili alla fascia debole,  unite o separate che siano,  con o senza figli a carico, sono le più esposte alla fame e, la storia insegna che un popolo affamato è pronto alla rivolta sociale.

Avv. Gian Ettore Gassani:

Lapalissiano che investire sulla calma del popolo sia prioritario al fine di garantire l’ordine pubblico. È purtroppo constatabile l’insensibilità del Governo – e non escludo neppure le Opposizioni –  verso le famiglie. Solo negli ultimi giorni si sono individuati provvedimenti che sono oggettivamente insufficienti, ma quantomeno lo scottante tema è stato ritenuto degno di considerazione.  Personalmente, mi sto attivando con una proposta di Legge atta ad offrire alle categorie citate, un immediato ristoro.

Daniela Cavallini:

Aspetto fondamentale… vuole approfondirlo Avvocato?

Avv. Gian Ettore Gassani:

Certamente. Propongo una sorta di cortocircuito economico e familiare ottenibile con l’implementazione dell’attuale fondo di solidarietà destinato alle fasce più deboli. Detto fondo, oggi dispone di soli 150.000,00 euro e, pertanto chiedo venga aumentato a 20.000.000 di euro.

Daniela Cavallini:

Non possiamo che augurarci la benevola accoglienza della sua proposta da parte del Governo, tuttavia, se così non fosse?

Avv. Gian Ettore Gassani:

Rivolgerei e, contestualmente rivolgo, la proposta alle Banche, affinché eroghino prestiti atti a sopperire al mantenimento delle persone in estrema difficoltà, concedendo loro piani di rientro a lunga scadenza, personalizzati sulla commisurazione delle singole possibilità.

Daniela Cavallini:

È fin troppo noto che le Banche erogano prestiti esclusivamente previo garanzie di restituzione. Da qui, il vecchio adagio popolare “le banche prestano soldi a chi li ha”. Com’è pensabile che coloro che oggi vivono una condizione economica miserrima, magari aggravata dalla prospettiva della disoccupazione, possano garantire seppure a lunga scadenza –  la restituzione delle somme prestate?

Avv. Gian Ettore Gassani:

Qualora non fosse possibile individuare alcun piano di rientro, sarà lo Stato ad intervenire accollandosi il debito. Abbiamo il dovere,  di garantire alle famiglie le condizioni di sopravvivenza, atte soprattutto alla salvaguardia dei bambini.  Su questo punto non transigo: i bambini devono mangiare!

Daniela Cavallini:

A proposito di bambini: molti sono figli di genitori separati. In genere, se non è stabilito l’affido congiunto ad entrambi i genitori, si propende per l’affido alla mamma. Mamma che non sempre percepisce un reddito e, pertanto, attende l’assegno di mantenimento da parte dell’ex coniuge per sopperire alle esigenze economiche di quel che resta della sua famiglia. Ora, escludendo la seppur ampia sfera dei cd “farabutti” che ostinatamente si rifiutano di versare all’ex moglie l’assegno di mantenimento, le chiedo, come può un padre separato che non riesce neppure a provvedere alla propria sopravvivenza, adempiere al proprio dovere?

Avv. Gian Ettore Gassani:

Le anticipo che l’obbligo al versamento dell’assegno mensile di mantenimento non subisce alcuna modifica, mantenendo inalterate modalità e scadenza. Il contenuto della mia proposta è esteso anche ai genitori separati, in genere i padri, esattamente con le stesse modalità sopracitate. In tal caso, si procede con un’istanza al Tribunale per attivare un piano d’immediato ristoro. Ribadisco alla stregua di un mantra: i bambini devono mangiare!

Daniela Cavallini:

Avv. Gassani, augurando il miglior accoglimento alla sua proposta, confido nella sua disponibilità nell’aggiornarmi con la prossima intervista.

 

Avv. Ettore Gassani

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Daniela Cavallini

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