di Meri Lolini
Quel giorno ci saremo riviste dopo molti anni. Noi che eravamo cresciute in quella spiaggia, giocando con quella sabbia, che grazie alla sua umidità creava villaggi e castelli che all’indomani l’onda del mare avrebbe cancellato. Inviando così un messaggio, che nulla è per sempre e spesso bisogna voltare pagina e ricominciare. Ero in quella piazza ad aspettare lei e mi domandavo, che cosa ci saremmo dette e raccontate di tutta la nostra esistenza, trascorsa in città diverse, con lavori diversi e con le nostre famiglie, che non si erano mai incontrate. La vidi tra tante persone che si stava guardando intorno e pensai che io l’avevo già riconosciuta ed invece lei non mi stava vedendo oppure ero talmente cambiata, che non mi riconosceva. Ecco che mi indicò e mi salutò da lontano, allora mi aveva riconosciuta anche lei. Aveva sempre i capelli corti e quel colore nero corvino, che le faceva ancora risaltare quello sguardo attento di quegli occhi neri. Eravamo difronte e subito partì un abbraccio spontaneo. Ci guardammo intorno e lì c’era una panchina e subito ci sedemmo. Il vederci ci entusiasmò ed il nostro sguardo era quasi ingordo di gustare quella sequenza di immagini nostre e pronto a catalogarle ed allo stesso tempo a compararle con quel tempo passato. Quasi in coro ci dicemmo: “Sei sempre uguale…” Eravamo commosse da quell’incontro e le nostre mani si strinsero, quasi a trasmettere quell’emozione. Lei mi guardò e mi disse che prima portavo sempre i capelli lunghi e comunque sono sempre di un biondo lucente. Fui lusingata da quel complimento. Ci raccontammo delle nostre famiglie e quindi dei nostri figli che avevano una loro famiglia con figli. Eravamo entrambe nonne e pensionate. Mi disse che voleva vedere insieme a me una mostra di quadri di una sua amica pittrice, che in quei giorni esponeva proprio a Firenze. Grazie a quell’amicizia antica erano bastati pochi attimi ad entrare sintonia, come quando eravamo due ragazzine. Avevamo condiviso tante emozioni nella nostra adolescenza e questa condivisione l’avevamo ritrovata davanti a quei quadri, che suscitarono in noi emozioni diverse e confrontabili. Ci eravamo ritrovate e promettemmo, che questo era stato solo il primo dei tanti incontri, che avremmo organizzato per non perdersi di vista. Questo ricordo mi ha tenuto compagnia in questi giorni di quarantena, quando ci siamo sentite al telefono ci siamo promesse che appena questo triste periodo finirà ci ritroveremo per fare una passeggiata lungo la spiaggia in compagnia del nostro mare.
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