“Mai come adesso” | “La solitudine ai tempi del Covid-19”

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di Gabriella Canfarotta

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Mai come adesso era capitato di apprezzare la “normalità”! Quel logorroico quotidiano fatto di “insopportabili” certezze… sempre uguali, scandite dal ticchettio dell’orologio in una continua frenesia di rincorrere il tempo “tiranno”. Mai sufficiente a regalare pause da dedicare a me stessa, alle mie passioni, all’altro mio modo di essere, quello nascosto e soffocato dai doveri costanti! Mai come adesso ho goduto appieno del rito benevolo della colazione, consumata guardando i sorrisi spontanei di mia figlia, soffermarmi su di essi e constatarne la bellezza. Mai come adesso ho reso giustizia all’ascolto della sua tenera voce, non più spezzata dall’ossessivo sguardo verso l’oggetto metallico, da sempre portato al polso per violare la libertà, imperterrito a dividerci. Non lo guardo neanche più un orologio! Via… riposto nel cassetto in attesa di ripartire nuovamente verso la folle frenesia della vita. Tutto si è fermato, appare statico, tedioso a volte. La città è dominata  dal silenzio, quello che impaurisce, spezzato dalle sole sirene delle ambulanze che sfrecciano verso gli ospedali e generano più angoscia. Lì, in quei luoghi affollati di dolore e stanchezza fisica, il tempo continua a essere tiranno. Lo si rincorre ancora e ancor di più nell’affanno spasmodico di non spegnere altri sorrisi e restituirli alla magnificenza della vita, quella che continua a scorrere fra quattro mura e, che ancora, gode di altri sorrisi rubati alla perseverante nostalgia… leggeri o forse semplicemente accennati ma pur sempre sorrisi vivi! La musica, ah la musica quanto appaga e consola! Mi accovaccio sul divano e mi lascio trasportare dalle note che invadono la stanza e ne accentuano colore, infondono speranza e rendono innocua la solitudine. Così senza accorgermi, mi ritrovo in piedi a danzare in un’armonia di passi, con la mente fluttuante verso la vita quella che ancora vivrò apprezzando il tempo e il “normale” quotidiano, consapevole che non sarà più lo stesso e non avrà più le stesse imperfezioni. Non gli permetterò di sfuggirmi ancora e lo vivrò appieno!

Coraggio… “andrà tutto bene”.

Gabriella Canfarotta

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