“Ripartire da una delusione della vita” | Intervista a Doriana Mariani

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di Daniela Cavallini

Amiche ed Amici carissimi, succede spesso d’innamorarsi, amarsi, sposarsi, divenire genitori  e… allontanarsi, per dover ripartire da noi stessi.

Il momento più difficile per la coppia, spesso si rivela in contemporanea a quello che dovrebbe essere di maggiore felicità: la nascita di un figlio.

Pur non avendo maturato l’esperienza personalmente, credo di poter concordare con quanto asserì, alcuni anni or sono, l’allora Medico di famiglia: “i figli allontanano la coppia. Forse uniscono la famiglia, ma allontano la coppia”.

E’ inconfutabile che l’amato esserino sia al centro dell’attenzione e… dell’apprensione. Una gioia, certo, ma nel contempo un risucchio continuo di energie per entrambi i genitori, soprattutto per la mamma: poppate, pannolini, notti insonni…

Mi ha ricordato queste parole, la mia ospite di oggi, Doriana Mariani.

Doriana è una donna che lavora, una ex moglie ora divorziata, mamma di due figli. Molto schietta e sincera, non cerca alibi per aver lei stessa decretato la fine del suo matrimonio. Ma è anche una donna che, da questa delusione infertale dalla vita (che non imputa al suo ex marito, ma che analizza con obiettiva lucidità), ha tratto la spinta per ripartire,  vocando la sua esistenza, oltre ai figli, al volontariato sociale. È questo passaggio che di lei mi ha colpito, avendo constato come dietro ad una indole apparentemente “graffiante”, usata come “corazza” per respingere gli insulti della vita, si celi un essere sensibile.

Un’intervista da donna a donna, scevra da scuse, nella quale emerge la sua assoluta assunzione di responsabilità.

Daniela Cavallini:

Benvenuta Doriana, non nascondo di essermi sorpresa quando mi hai detto con la  spontaneità che ti contraddistingue: “il mio matrimonio è finito perché l’ho deciso io, in quanto non provavo più nulla per mio marito”. Vuoi raccontarci la tua storia dall’inizio?

Doriana Mariani:

Non fu un fulmine a ciel sereno. Appena conosciuti non scattò un granché. Però, dopo due anni, vuoi la confidenza, vuoi comunque una serie di interessi comuni, è arrivato l’innamoramento. Sottolineo il concetto di innamoramento, che è la prima fase dell’Amore. L’Amore, invece, è la fase di stabilizzazione, che spesso le coppie non raggiungono, e credo noi non abbiamo raggiunto, forse per una incompatibilità di caratteri.

Daniela Cavallini:

Quindi il vostro amore non è stato logorato dal primo figlio?

Doriana Mariani:

No. Neppure dal secondo. Sono stati voluti perché vi era un sentimento che ci legava. Però, con gli anni, sono emerse delle incompatibilità di carattere che mi hanno fatto consapevolmente decidere per la scelta, non certo facile ma dolorosa, della separazione e, poi, della cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Daniela Cavallini:

Mi piace sentire una donna che non lancia accuse al suo ex marito.

Doriana Mariani:

Ci mancherebbe, resta il Padre dei miei figli, il bene più prezioso che la vita mi abbia donato. A lui devo l’esperienza della maternità. Come dici tu, Daniela, i figli cementano comunque la famiglia, anche se la coppia finisce. Noi siamo rimasti genitori, e ne siamo consapevoli, seppure il nostro rapporto, all’inizio “della fine”, fu altalenante. Noi donne quando decidiamo decidiamo,  per cui ci pensiamo bene. L’uomo, messo davanti all’evidenza di una fine del rapporto coniugale, ha sentimenti ambivalenti che solo col tempo trovano una stabilizzazione. Ora posso dire che col mio ex marito abbiamo un ottimo rapporto di amicizia. L’amicizia resta un Valore per cui vivere, credere, lottare, impegnarsi. La nostra è una Grande Amicizia, visto che abbiamo in comune due figli che amiamo e abbiamo fortemente voluto.

Daniela Cavallini:

Però anche per te l’inizio “della fine” non è stato facile

Doriana Mariani:

Certo, perché mi sono dovuta rimettere in corsa, tornando al lavoro e alle logiche di una donna che deve mantenere una famiglia. Ma ce l’ho fatta ed oggi mi reputo soddisfatta. Da questa sconfitta, ho trovato la forza per rialzarmi senza lanciare accuse al mio ex marito, e per dedicarmi agli altri.

Daniela Cavallini:

Parlami del tuo impegno sociale.

Doriana Mariani:

È nato, quasi per caso, come dice la canzone “Eravamo quattro amici al bar”. Io, Giuseppe Prete, Roberto Bonin, e Carlo Soldani, venivamo da storie diverse, anche dal punto di vista professionale ed umano. Io impiegata amministrativa, Giuseppe Prete dottore in Economia, bancario esperto in economia politica, Roberto Bonin Giornalista professionista televisivo, Carlo Soldani avvocato penalista. Io e Giuseppe divorziati, Roberto e Carlo felicemente coniugati. Insomma, da questa combriccola di amici è nato un movimento di idee che ha voluto impegnarsi nel volontariato laico. Per strada abbiamo incontrato altri professionisti, tra cui l’avvocato Massimiliano Tedeschi e il dr. Mirko Avesani, che provenivano dal volontariato cattolico e ci hanno dato una mano. A loro abbiamo chiesto il supporto che proveniva dalla loro professione (il dr. Avesani è neurologo e criminologo, nonché medico volontario UNITALSI) ma volevamo che il movimento, oltre ad essere apartitico, fosse anche svincolato dal credo cattolico, perché volevamo ampliare la nostra sfera di aiuto. Da questa collaborazione è nato MGO.

Daniela Cavallini:

Ti fermo un attimo, visto che ho notato questo acronimo nel tuo profilo Facebook. MGO sta per?

Doriana Mariani:

Sta per Movimento Gente Onesta, perché volevamo partire da un valore che anima il mondo del  volontariato, l’onestà nella vita pubblica. Se un movimento di opinione che mira a sviluppare progetti di pace e solidarietà umana, non è animato, alla base dall’onestà, non va molto avanti. Ecco il motivo della scelta del nome.

Daniela Cavallini:

Di cosa vi occupate?

Doriana Mariani:

Ci occupiamo dell’Uomo, in senso pieno. Da missioni umanitarie in Africa e in Sud America, con progetti di adozione a distanza, a missioni di pace. Giuseppe Prete è stato nominato ambasciatore di pace e Cavaliere della Repubblica Italiana.

Daniela Cavallini:

Torniamo a te; come coniughi lavoro, figli e volontariato?

Doriana Mariani:

Cara Daniela, siamo donne, e con questo dico tutto. Siamo abituate ad essere multitasking da sempre, la vita con noi donne non è così comoda. Ho dovuto imparare a incastrare  i vari impegni, rendendoli conciliabili tra loro. Volere è potere nella gran parte dei casi.

Daniela Cavallini:

E sul versante personale, come donna, hai lasciato la porta aperta ad un possibile Amore, oppure ora sei presa dai figli?

Doriana Mariani:

Mah, oggi forse sì, anzi, senza dubbio si perché i figli sono cresciuti. Ammetto che fino a qualche anno fa mi sono dedicata esclusivamente a loro, come è naturale che sia per una madre. Ora potrebbe anche arrivare l’Amore.

Daniela Cavallini:

Una domanda a bruciapelo; è noto a tutti che sei una bellezza dai tratti esotici; scavando nel tuo personale, ne ho avuto prova. Sei figlia di italiana e di etiope. TI sei sentita oggetto di razzismo in giovane età, e, se sì, come vi hai reagito?

Doriana Mariani:

Sì, sono figlia di un’ italiana e di un etiope. Dobbiamo mettere in conto che negli anni della mia gioventù le differenze erano notate di più, essendo all’epoca l’Italia composta da una popolazione molto omogenea. Ho subìto degli episodi di razzismo, ma devo dire che non mi hanno scalfito né ferito, in quanto li combattevo col sorriso, considerano “povere persone” coloro che li commettevano. Devo dire che mi ha sempre aiutato un carattere abbastanza forte, che mi aiutava ad ottenere il rispetto quando “il vaso tracimava” ed era ora di mettere la parole fine a certe condotte.

Daniela Cavallini:

Torniamo alla bellezza. Essere considerate belle ragazze e poi belle donne, dal punto di vista della tua esperienza personale, è più un vantaggio o uno svantaggio?

Doriana Mariani:

Sarei ipocrita a negare che la bellezza non aiuti, se non altro aiuta a farsi notare dalla massa. Ma se dietro non hai anche sostanza, la forma esteriore è poca cosa. Ecco, la considero una specie di ciliegina su una torta già fatta.

Daniela Cavallini:

Quindi sei una sostenitrice del concetto che la bellezza non deve essere accompagnata a poca intelligenza in una donna.

Doriana Mariani:

Certo che sì, e ci mancherebbe. Come ci sono begli uomini intelligenti e meno, brutti uomini intelligenti e meno, parimenti vi sono belle e brutte donne, intelligenti e meno. Per fortuna la natura non crea degli stereotipi, quelli li crea l’uomo, in questo caso come genere maschile. Per troppi anni siamo state associate a questo stereotipo, ed ora finalmente lo stiamo archiviando. MGO si occupa anche di pari opportunità, perché crediamo che l’essere umano vada tutelato a prescindere dal genere che ci viene assegnato dalla natura.

Daniela Cavallini:

grazie Doriana per la disponibilità.

Doriana Mariani:

Daniela, grazie a te per avermi permesso questa occasione. La mia storia vuole far capire che da un’esperienza negativa ci si può rialzare e trovare lo spunto anche per essere di aiuto agli altri a trovare il proprio scopo nella vita.

 

Daniela Cavallini