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Giorgio Armani, lo stilista italiano di cui andare fieri nel mondo, ha dichiarato che il 10% del ricavato delle sue collezioni Primavera-Estate 2020 sarà devoluto agli enti impegnati nella lotta contro il coronavirus. Oltre ai suoi abiti, continuerà a produrre camici protettivi monouso. Lo storico murale in Via Broletto a Milano è dedicato all’immagine della dottoressa con le ali, che culla l’Italia malata, nella morsa del Covid-19.
“L’Angelo veste Armani” | di Maria Rosa Bernasconi
È taciturno e schivo
Ma un po’ lo è sempre stato
Oggi di lui vi scrivo
Da sempre l’ho ammirato.
Ornava le vetrine
dei Grandi Magazzini
Merletti, pizzi e trine
Ripose nei cestini.
Lui come un architetto
Ridisegnò la donna
Lo stile era più netto
Non solo blusa e gonna.
Completi, pantaloni
Tutti destrutturati
Uso ‘sti paroloni
Per dir che li ha cambiati.
Le giacche a un petto solo
Ti scivolano addosso
E dopo spicchi il volo
Salti per lungo il fosso.
Discreta è l’eleganza
La nota è mai stonata
Volteggi nella stanza
Da tutti sei guardata.
Preziosa e pur sensuale
Val ben che si distingua
L’abito n’è mai banale
Ambito in ogni lingua.
I suoi sono modelli
Che stanno bene a tutti
Ci fan sembrar più belli
Mai uno che si butti.
Un’orda di stranieri
Son qui solo per lui
Dobbiamo esser sinceri
È luce in tempi bui.
Escono dai negozi
Con buste bene in vista
Sfidano gli equinozi
Sua griffe: quadro d’artista.
Bello come un attore
Pur coi capelli bianchi
È sempre il mattatore
Mai défilé che stanchi.
Non è soltanto moda
È un tocco di magia
La fiaba è sempre nuova
Sotto la sua regia.
Milano è dire Duomo
La Scala e il Castello
Ma il nome di quest’uomo
Pur scrivo sul pannello.
In fila per Leonardo
La Cena: che dipinto!
Come “un Armani” guardo
Mi viene per istinto.
Re Giorgio, sempre lui
Ieri, oggi e domani
Giusta ragion per cui
Grazie Signor Armani.
Maria Rosa Bernasconi