«Luca e Silvia sono due ragazzi come tanti che vivono vite normali, apparentemente distanti. Eppure ogni giorno si sfiorano, si ascoltano, si vedono. I sensi percepiscono la presenza dell’altro senza riconoscersi. Fino a quando qualcosa interrompe il flusso costante della vita: Luca perde la vista e Silvia viene aggredita in un parcheggio. La loro vita, sconvolta, li porta a chiudersi in un’altra realtà e il destino sembra dimenticarsi di loro. Eppure, due anni dopo la loro grande passione, il cinema, li fa conoscere per la prima volta e Luca e Silvia finiscono seduti uno accanto all’altra alla prima di un film d’amore. I due protagonisti, feriti dalle vicissitudini degli eventi passati, si ritrovano, così, loro malgrado, a vivere una storia fuori dall’ordinario. Ma l’amore può essere tanto potente da superare i confini dei nostri limiti e delle nostre paure? E il destino, quando trova due anime gemelle, riesce a farci rialzare e camminare insieme?»
Questa in sintesi la trama del libro di cui vado a parlarvi oggi e che potrei definire “una favola moderna, dove l’Amore, quello con la A maiuscola, trionfa a dispetto di tutte le difficoltà iniziali.”
Luca e Silvia, i due protagonisti, sono ragazzi come se ne incontrano tanti al giorno d’oggi, costretti da una serie di tragiche esperienze a reinventarsi, e non senza difficoltà, per ricostruire il percorso bruscamente interrotto. Storie diverse, che per uno strano gioco del destino, incroceranno e accomuneranno le loro scelte di vita.
In un mondo così materialista, dominato dai media e dalla concezione consumistica dell’usa e getta, facciamo la conoscenza di personaggi che ci sembrano usciti da un romanzo d’altri tempi, dove l’incarnazione dei buoni sentimenti trova la sua sintesi nel bene trionferà sul male.
Forse, questo modo di ragionare a molti di noi può sembrare anacronistico, lontano anni luce dalla quotidianità e dagli stereotipi cui siamo abituati. Che dire? La vicenda è a mio avviso un tantino patinata, ma l’unicità del messaggio, sta proprio in questa concezione al di fuori da ogni logica post moderna.
Le pagine sono intrise da dialoghi e citazioni di vecchi film prese a prestito qua e là, molte anche le frasi poetiche, quasi a voler supportare le dinamiche dei personaggi stessi e renderli più credibili.
A dispetto della sua reale cecità, Luca riuscirà a vedere i volti delle persone care che gli vivono accanto in una sorta di quotidiana normalità, ed i suoi occhi inventeranno sfumature sublimate dall’attrazione che prova per Silvia, che a sua volta si innamorerà di lui.
Diego Galdino, si trova a suo agio nello scrivere Una Storia Straordinaria, così come nella scelta e nella descrizione delle bellissime ambientazioni romane, una delle cose che ho maggiormente apprezzato del libro.
La tecnica narrativa è propria dello “show don’t tell”, che come sappiamo, è un’espressione stilistica utilizzata dagli scrittori che fanno un uso eccessivo di spiegazioni e commenti, a discapito dell’azione e dei dialoghi.
Per concludere: se avete voglia di leggere una storia lieve, che vi riconcilia con la vita e i buoni sentimenti, ecco il romanzo che fa per voi.
Anna Profumi
Diego Galdino, “Una storia straordinaria”, Leggereditore ed., 2020
https://www.amazon.it/Una-storia-straordinaria-Diego-Galdino/dp/8833750779