“Sciara – Prima c’agghiorna” di scena a Marsala l’11 agosto 2020

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Sul palco dell’antica Salina Genna, l’attrice Luana Rondinelli e I Musicanti di Gregorio Caimi

Sciara

Protagonista, la storia di Francesca Serio, madre di Salvatore Carnevale, il primo sindacalista ucciso dalla mafia

È la voce di una terra che non si arrende e che con la forza dell’amore riesce a portare a testa alta il dolore delle proprie ferite. Una donna, una madre, un cuore che batte alla costante ricerca di verità e giustizia.

La storia di Francesca Serio, madre di Salvatore Carnevale, il primo sindacalista ucciso dalla mafia il 16 maggio 1955, sarà portata in scena, l’11 agosto, a Marsala, presso l’antica Salina Genna (ore 19.15 e 21.15) con “Sciara – Prima c’agghiorna”, uno degli undici appuntamenti della terza edizione della rassegna “’a Scurata…cunti e canti al calar del sole – Memorial Enrico Russo”, promossa dal Movimento Artistico Culturale della città di Marsala.

Lo spettacolo, tratto dal romanzo storico “Francesca Serio. La madre” di Franco Blandi, per la regia di Giovanni Carta, e con le scenografie curate da Sara Cuttone, vedrà protagonista l’attrice marsalese Luana Rondinelli, autrice dei testi, nelle vesti di “Mamma Carnevale”, supportata, nell’esibizione, dalle musiche de I Musicanti di Gregorio Caimi.

Giovanni Carta, Luana Rondinelli e Gregorio Caimi

Là dove le parole non basteranno arriverà il canto a rafforzare, ampliare e colorare la tavolozza delle passioni – spiega il regista – Compito della musica sarà scandire il battito del cuore e del tempo che inesorabile, racconterà la morte, quasi annunciata, di Turiddu Carnevale. Francesca Serio è una madre siciliana e nella nostra storia, come nella realtà – precisa Carta – diventerà una madre contemporanea anche grazie al corpo, al suono, alla materia della nostra lingua che, di volta in volta, sa trasformarsi in carezza o artiglio e, comunque, rimanere indelebile”.

L’idea di trasformare il romanzo storico di Blandi in un viaggio teatrale, dove attraverso la figura della prima donna a denunciare apertamente la mafia si delinea uno spaccato della storia delle lotte dei contadini in Sicilia contro lo strapotere padronale e criminale, è stata di Gregorio Caimi, direttore artistico dello spettacolo: “Sono rimasto affascinato dalla lettura di quest’opera e ho deciso di portarla in scena raccontando una terra che può costruire il suo futuro solo avendo memoria del passato e conoscenza del presente. Una filosofia che come gruppo musicale ci appartiene da sempre. Durante lo spettacolo eseguiremo brani inediti che ho scritto per l’occasione e che faranno da eco alle vicende e alle passioni raccontate dalle parole di Luana Rondinelli. La voce di Debora Messina, insieme alle note del contrabbasso di Gianluca Pantaleo, della fisarmonica di Natale Montalto, del violoncello di Vincenzo Toscano, delle percussioni di Dario Li Voti e delle mie chitarre saranno, all’unisono, un secondo personaggio che recita sul palco”.

Grande responsabilità per l’attrice Luana Rondinelli nell’interpretare un personaggio di spessore come “Mamma Carnevale”: “Ho subito accettato l’invito di Gregorio Caimi e mi sono tuffata nella lettura del romanzo di Blandi. Mi ha profondamente toccato. Non è stato facile scrivere la storia di una madre coraggio che si è opposta fermamente agli stereotipi femminili del suo tempo, diventando paladina della lotta alla mafia già nel secondo dopoguerra, quando la società relegava le donne tra le mura domestiche. Amo questo personaggio e mi auguro che anche il pubblico possa apprezzarlo”.

Giovanni Carta