IL LISTON E LA BRA SONO I SIMBOLI DI VERONA CITTÀ, di Flaviana Pier Elena FUSI
La BRA è la piazza di Verona, è come una chioma che adorna l’Arena; lì risiede il centro del mondo, ma non solo quello che definisce il suo intorno. Comunque la si voglia guardare, vero è che in tutto l’universo si fa notare. Già abbiamo ricordato, che nel nome il ‘vero’ è enunciato, anche se ora è celato da leggende che tolgono il fiato. Vogliono incutere paura, così non si mostra la vera natura, si scorge solo una piazza ornamentale, che precede qualche sasso di era primordiale. Zeffirelli ha provato a raccontare quel ‘Liston’ che tanti fan sognare, da lì si può ascoltare l’eco che dal centro si va a propagare. Che sia lirica o leggera, la melodia che arriva appare sincera, ma lo è solo a metà, ciò che s’ode non sempre corrisponde a realtà. Se spostiamo la prospettiva, facilmente al fulcro si arriva, dove brilla quella storia che narra davvero di incanti e di gloria. È presto detto e subito è un fatto, non è dato astratto ma enunciato esatto: la BRA è simbolo di creazione, è nella parola stessa questa definizione. Andiamo con leggerezza a rinverdire, tutto il bene che l’amore ha saputo elargire, togliamo di mezzo le guerre e il potere asservito a quelle, solo così si mostreran le stelle. Andando alla radice della storia si rivela la certa memoria. Si risolve il mistero e della piazza si trova lo scopo sincero. Il simbolo dell’unione sono circoli di galattica proporzione.
VERONA, VERDI E L’AIDA, IL SIGNIFICATO è RIVELATO, di Edoardo FLACCOMIO
Piazza BRA ospita l’Arena.
Come non restare affascinati da questa parola. ‘BRA’ sono le lettere della CREAZIONE, casuale o Divina i tre glifi la rappresentano.
Lettera ‘B’, bi in italiano, Beta in greco, Beit in ebraico.
Significa casa e simboleggia il Cosmo. Le stelle nasceranno in seguito.
Lettera ‘R’, erre in italiano, Ro in greco. Reisc in ebraico. Allude a Rosc, il Modello Assoluto, la Testa Universale che sarà contenuta nel ventre dell’universo contenitore BEIT. Da Reisc, lettera che annuncia l’esistenza di Rosc, si evolveranno i primi atomi della creazione, piccoli cervelli che diventeranno stelle.
Lettera ‘A’, Alfa in greco. Alef in ebraico.
Racchiude e simboleggia le Leggi universali, quelle che abbiamo dimenticato: un imperdonabile errore.
L’arena è il mondo, la Vita. Le opere ivi rappresentate sono Energia Evolutiva, guai se manca il direttore d’orchestra a dirigerne le potenzialità.
Per la prima volta, nel 1913, si apre la stagione lirica estiva nell’arena di Verona. Da quel momento in poi ogni estate, ad esclusione degli anni di guerra, vedranno l’Anfiteatro protagonista di opere magistrali.
La prima rappresentazione è l’Aida, composizione di Giuseppe Verdi del 1871. L’opera sarà presentata al teatro dell’Opera del Cairo in occasione dell’inaugurazione del canale di Suez.
Giuseppe Verdi nasce nel 1813, quindi la rappresentazione dell’Aida, a distanza di 100 anni dalla nascita del grande compositore, è l’imprinting, la prima impressione verbale in forma musicale che la Mente Universale introduce nella Vita affinché se ne comprenda il significato. A distanza di 107 anni eccolo qua.
Verdi: verdad, verità in lingua spagnola
Verdi, vered, Rosa in ebraico, riferimento a Rosc la Testa universale all’interno di tutto ciò che vive
Verdi, ‘dire ver’, dire il vero che in VEROna è scritto.
L’AIDA è composta in occasione dell’apertura del canale di Suez, il che rimanda subito alla ‘divisione delle acque’ del Mar Rosso che permise a Mosè di portar fuori dall’Egitto il popolo ebraico, portatore dell’informazione basilare BRA di BERESCIT prima parola della Genesi. Egitto che a quell’epoca rappresentava il lato della materia e non dello spirito.
La rappresentazione di tale opera in Italia, nel 1913, proprio a Verona, si ricollega prepotentemente al passato più lontano. Il popolo ebraico, infatti, configura l’Energia Terrestre in movimento, di qui il loro espandersi nel mondo per divulgare la Verità delle Verità attraverso la Torà, da cui discende la Bibbia. Ma il compito, ahimé non è stato assolto totalmente.
La rappresentazione dell’Aida a Verona nel 1913, aveva il compito di mettere sul chi va là il mondo occidentale, in particolar modo. Verona, in quel periodo storico, con la sua arena e la messa in opera dell’Aida, rappresentava l’intera Europa.
Andava detto il vero e non è stato fatto, il Vero si è arenato nell’Arena di Verona.
AIDA: Alef Yod Dalet significa disastro, sventura.
La prima guerra mondiale scoppierà nel 1915, due anni dopo la rappresentazione dell’opera nell’anfiteatro veronese, la seconda grande guerra esploderà un ventennio più tardi.