UN PIANO MARSHALL PER L’AFRICA, NOSTRO COMUNE INTERESSE

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In questi giorni si è tenuta a Catania la prima udienza del processo a carico di Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco dei migranti dalla nave Gregoretti. Sempre in questi giorni il sindaco leghista di Ferrara ha affermato che “per noi i migranti non sono né risorse né persone da integrare a nostre spese. Sono solo un tumore da sradicare”. Questo è l’approccio della Lega a uno dei più grandi problemi e drammi del nostro tempo. Un approccio strumentale, populista, demagogico, violento, disumano e anticristiano, su cui Matteo Salvini ha costruito e fonda il suo consenso.

Per questo è sempre più necessario ed urgente contrapporre all’approccio egoistico e disumano della Lega e del centrodestra un nuovo tipo di approccio, umano, cristiano, efficace, solidale, europeo, di ampio respiro e di lungo periodo. Risolvere il problema delle migrazioni è una sfida epocale, che richiederà almeno una generazione, ma se non incominciamo il problema non potrà che incancrenirsi e peggiorare sempre di più.

A livello europeo si parla di redistribuzione dei migranti fra i paesi europei ma il problema va affrontato a monte. Serve un Recovery Fund e un Piano Marshall per l’Africa.
Bisogna rimuovere le cause delle migrazioni (fame, guerre, malattie, povertà, disuguaglianze, insicurezza). Nella sua enciclica “Fratelli tutti” Papa Francesco afferma che  “bisogna evitare le migrazioni non necessarie, creando nei Paesi di origine possibilità concrete di vivere con dignità”.  Bisogna dunque rilanciare la cooperazione internazionale con un coordinamento a livello europeo. Dobbiamo coinvolgere i grandi leader africani, favorire le democrazie e costringere i leader corrotti e i dittatori a fare il bene dei loro popoli. La povertà non è un fenomeno naturale, ha precise cause sociali, culturali ed economiche e, se si volesse, tutti insieme si potrebbe combattere e sconfiggere.

Un Recovery Fund e un piano Marshall per l’Africa è un interesse comune e primario per l’Europa, perchè solo così si potrà porre fine al dramma delle migrazioni con il loro carico di morti, sofferenze e tensioni sociali. Investire in scuole, sanità, infrastrutture, utilizzando bene i fondi, evitando che finiscano nelle mani sbagliate, porterebbe l’Africa ad uscire dalla povertà e a diventare un grande partner politico, economico e commerciale per l’Europa.