C’è un legame tra l’arte e il vino che spesso passa inosservato, sono sempre più numerosi gli artisti che si avvicinano al mondo della vinificazione e se ci si pensa bene, sia il vino sia l’arte richiedono pazienza, ingegno e creatività. Così come l’artista progetta e plasma la sua opera d’arte, nello stesso modo il vignaiolo fa crescere le vigne, raccoglie l’uva e crea il proprio vino. Un processo diverso, ma per certi versi simile, ed è per questo che oggi l’arte in vigna è una vera e propria attrazione che richiama l’attenzione di tutto il mondo… non si tratta solo di celebrare la bellezza, ma di creare un legame tra i due mondi.
Sono molte le opere che pittori come Caravaggio, Cèzanne, Manet, Picasso, Lautrec, fino al post-avanguardia, hanno affidato alla pittura materia e colore, al vino; la pittura dunque incontra il vino diventando non solo uno “stato di ebrezza” con i colori, ma diventa metamorfosi, passione, solitudine…
Il vino nell’arte e l’arte del vino si fondono dunque nel tempo, incontrandosi entrambi nei colori, nelle sfumature, nei gusti, ma solo con il vino percepiamo il profumo, l’odore e il gusto.
La forma delle bottiglie molto spesso sono fonte di distinzione, di estetica e pertanto di riconoscibilità, ma ancor più importante è l’etichetta, comunicazione in primis per riconoscere il prodotto; diventa anch’essa protagonista indiscussa come il vino che rappresenta.
Già gli antichi Egizi usavano apporre sulle anfore, dopo la loro sigillatura con fango e argilla, l’iscrizione che ne descriveva il contenuto, provenienza, annata e nome del produttore, e con l’arrivo delle bottiglie di vetro e del tappo di sughero nel ‘600, le etichette diventeranno litografie in pergamena, per poi procedere verso la metà del 1800 ad diventare vere e proprie etichette illustrate, con immagini araldiche e riproduzioni dei riconoscimenti raggiunti.
Ma ecco che nel secolo successivo 1945 circa, alcuni artisti contemporanei come Mirò, Chagalle, Dalì, Picasso realizzeranno una nuova veste grafica ad una etichetta per una casata importante, produttrice di vino, e l’etichetta diventerà un’opera d’arte ed esaltazione del bello e dell’essenza.
La capacità quindi dell’arte di mettere in relazione diversi piani sensoriali e di stimolare la percezione di qualcosa di valore, diventa interessante perchè non è solo marketing è riconoscibilità di un pregiato prodotto che consolida l’identità della cantina… anche questa è arte.
Monica Bonaventura